«Troppi corpi paralleli»

«Nel Comune di Roma è ormai in atto una sistematica e crescente creazione di nuove figure di guardie comunali a completa disposizione di alcuni assessori. Si tratta di dipendenti del Campidoglio presi da settori amministrativi ai quali viene data una qualche qualifica di polizia con lo scopo di funzionare solo su diktat dell’assessore di turno». Questa la denuncia del segretario romano del Sulpm, Alessandro Marchetti, che cifre alla mano continua: «L’assessore al Traffico ha una sessantina di operatori comunali della Mobilità con la qualifica di polizia stradale per poter fare le multe agli automobilisti, l’assessore al Commercio dispone di 107 ispettori annonari per reprimere infrazioni o reati inerenti il commercio, quello all’Ambiente una cinquantina di operatori del decoro urbano per reprimere infrazioni, il Gabinetto del sindaco utilizza una settantina di vigili urbani e l’assessore al Sociale, infine, ha a sua disposizione un altro nucleo di vigili urbani per controllare alcuni campi nomadi».
Il Sulpm evidenzia inoltre le «continue sovrapposizioni di interventi» tra questi corpi paralleli, le cui competenze troppo spesso s’intrecciano fatalmente. «Gli oltre 60 operatori comunali della Mobilità - spiega Marchetti - sono il doppione del Git (Gruppo intervento traffico) della Polizia municipale che però conta circa 200 uomini. Così come i 107 ispettori annonari e i circa 50 operatori del Decoro urbano lo sono delle sezioni di Polizia amministrativa dei 20 Gruppi di Polizia municipale. I 70 vigili del Gabinetto del sindaco costituiscono quasi la metà della dotazione organica del Gssu (Gruppo Sicurezza Sociale Urbana) della Polizia municipale ma prendono ordini non dal comandante del Gruppo Carlo Buttarelli, bensì dal Gabinetto del sindaco e non hanno una materia precisa di intervento, visto le loro apparizioni sia negli sgomberi degli immobili che al centro storico».


Senza contare, evidenzia la nota dell’organizzazione sindacale «il Nucleo di forse una ventina di vigili, facenti capo all’VIII gruppo, che si occupa preminentemente di campi nomadi in tutta Roma sotto l’egida dell'assessore al sociale, sovrapponendosi alla sezione di assistenza emarginati del Gssu: una enorme dispersione di uomini e mezzi mentre le duemila assunzioni di cui avrebbe bisogno il corpo dei vigili urbani, ancora non partono». Infine la proposta: «Gli operatori comunali dotati di qualifiche di polizia - conclude Marchetti - entrino nella Polizia municipale, almeno i cittadini sapranno finalmente a chi rivolgersi».

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