Se il carcere di San Vittore scoppia (1300 detenuti dove cè posto per 874) la soluzione per il Comune di Milano non può essere che una: andare avanti con il progetto della Cittadella della giustizia, il grande insediamento destinato ad accogliere nella zona di Rogoredo la nuova prigione e tutti gli uffici giudiziari. Ma a che punto è il piano?
«Naturalmente - spiega Carlo Masseroli, assessore allUrbanistica - la crisi di governo ci ha privato per qualche tempo di un interlocutore indispensabile. Il nuovo ministro è lì da una settimana, diamogli il tempo di assestarsi, poi contiamo che il dialogo riparta».
Nel frattempo cosa state facendo?
«Nei prossimi giorni torneremo alla carica con la Regione, che è un altro protagonista decisivo delloperazione. E soprattutto stiamo dialogando con la Sovrintendenza su quello che è comunque un tema decisivo, cioè la sorte dellattuale carcere di San Vittore e del Palazzo di giustizia. Dal riutilizzo di queste strutture dovrebbero arrivare le risorse economiche destinate a costituire, anche se solo in parte, il volano economico dellintera operazione».
San Vittore si potrebbe radere al suolo. Da unoperazione residenziale su quellarea salterebbero fuori un bel po di soldi.
«Indubbiamente. Ma da quel che sè capito finora la Sovrintendenza non è tanto dellidea di lasciarci spianare San Vittore».
E quale sarebbe il pregio architettonico?
«Si tratta comunque di un edificio che ha fatto la storia della città, e di questo bisogna tenere conto. Il Sovrintendente è arrivato da poco, anche lui si sta facendo unidea. Quando avremo capito quanti e quali vincoli intende porre sullarea di viale Papiniano potremmo ragionare più concretamente sulle prospettive di riutilizzo».
Lei che soluzione avrebbe in mente?
«É una domanda cui in questo momento non ha senso rispondere, vorrebbe dire tirare a caso, lanciare delle idee che avrebbero lunico risultato di creare allarme nella Sovrintendenza o nei cittadini e che si trasformerebbero inevitabilmente in boomerang. Aspettiamo le risposte del Sovrintendente, poi ragioneremo».
E il palazzo di giustizia di corso di Porta Vittoria? Quello non si può toccare, è un capolavoro del razionalismo, ma il riutilizzo appare problematico.
«Anche per quanto riguarda il tribunale siamo in attesa delle risposte della Sovrintendenza per capire la rigidità dei vincoli. Ci sono una serie di ipotesi sul tappeto ma adesso è presto per parlarne».
Stefano Boeri propone di fare del vecchio palazzo di giustizia la grande Biblioteca europea, quella che si era pensato di realizzare nella vasta area tra viale Umbria e viale Molise. Lei che ne dice?
«La Biblioteca si farà dove si era deciso di farla.
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