Troppo asfalto sui sensori e il sorpassometro va in tilt

Alessia Marani

«Bufala» sorpassometro atto secondo. Il Giornale scopre che il marchingegno «sparamulte» piazzato dalla giunta Gasbarra sulla via del Mare (e sbandierato il 29 giugno dall’ex delfino di Rutelli persino sulle pagine del londinese Times) non ha mai funzionato correttamente fino a oggi e l’assessore provinciale alla Sicurezza Francesco Bozzi arranca: «Il sorpassometro - ha voluto precisare - funziona utilmente da domenica 26 giugno a oggi con parziali e brevi interruzioni del servizio per la prevista taratura e messa a punto degli strumenti il 29 e 30 giugno e nella giornata del 1° luglio, dalle ore 14 alle ore 18. Per questo la sorveglianza è stata assicurata da una maggiore presenza sulla strada delle pattuglie della polizia provinciale». Sbagliare è umano, perserverare diabolico.
È il 25 mattina quando nella sala operativa della polizia provinciale Enrico Gasbarra chiama giornalisti della carta stampate, delle agenzie e tv, per spiegare loro come funziona «il nuovo innovativo sistema per il monitoraggio della viabilità e la rilevazione delle violazioni al divieto di sorpasso». Mostra orgoglioso come operi il sistema. Ma come scrive il funzionario di vigilanza della provinciale in una nota, «poche ore prima della presentazione è stato accertato che il sistema non rilevava le infrazioni commesse». E aggiunge nel dettaglio: «Dopo numerosi contatti con i tecnici della Sintel spa il sistema ha ripreso a funzionare, sebbene non continuativamente, in data 27 giugno». Alle 15 del 29 giugno e alle 15 del 30 giugno intervengono i tecnici. «Ad ogni buon conto - continua la nota - dalle 11 del 27 giugno alle 13,45 del 28, nonostante i ripetuti standby, sono stati generati 151 allarmi (...). Nonostante gli interventi il 30 giugno e il 1° luglio il sistema ha generato un numero smisurato di allarmi, circa 1.000 (...) 3 al minuto non connessi a reali infrazioni. Si è ritenuto opportuno interrompere il servizio alle ore 14 del 1° luglio». Inoltre il funzionario aggiunge che «la ripresa per l’inquadramento della targa non è sufficiente a garantirne la completa visibilità». Perciò è impossibile compilare verbali. Eppure, il 28 giugno il comandante della provinciale Domenico Galati a un quotidiano romano dice: «Sono state rilevate 43 contravvenzioni, pari a 129 punti patente». Non è il solo a «dare i numeri». Lo fa pure Gasbarra (2 luglio): «Infrazioni 500, punti patente decurtati 1.500». Nessuno si preoccupa di dire che il sorpassometro, nel frattempo, è andato in tilt. Ieri mattina, Bozzi si è precipitato in via di Villa Pamphili, sede della provinciale, a caccia della «talpa». E aggiunge: «A oggi lo strumento funziona correttamente e non ha più sofferto degli inconvenienti descritti». Peccato che la Sintel faccia notare che il malfunzionamento sia dovuto «al nuovo strato di asfalto collocato diverse settimane fa». Che non risulta affatto rimosso. Insomma: verbali emessi zero («ma i nostri uomini stanno vagliando migliaia di filmati», sostiene Bozzi) e sensori da ri-tarare o asfalto da rifare.

Anche perché, se per Bozzi «il diritto di cronaca ha il solo effetto di scalfire l’effetto di deterrenza e prevenzione dello strumento», c’è da chiedersi: non bastava allora piazzare sulla statale 8 la sagoma di cartone di un vigile urbano per mettere sul chi va là gli automobilisti indisciplinati?

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