Vuole illuminare la Milano che spegne le luci. Pallino di Maurizio Cadeo, che non ne può di piazza Mercanti al buio, «gioiellino a due passi dal Duomo», o della cerchia dei Navigli male illuminata. Ma nel mirino dellassessore allArredo urbano cè anche piazza Affari, «lì, le luci sono fuorilegge poiché non rispettano la legge antinquinamento luminoso», piazza Scala, «con lilluminazione un po freddina» e pure corso Magenta, «palazzi di pregio storico che un direttore delle luci saprebbe ben valorizzare».
Mappa che Cadeo sta elaborando con larchitetto Filippo Panzera, «è un esperto di illuminotecnica», e con uno staff di fotografi: «Lo spaccato che esce è di una città o in penombra o non illuminata, dove cè persino qualche monumento che gode della luce riflessa delle vetrine. Errori che si possono rimediare perché la luce non solo esprime emozione, colore, profondità e stile come diceva Federico Fellini ma lilluminazione ha un peso notevole nella vita urbana». Traduzione: «Lilluminazione dellArco della Pace è inadeguata. Stiamo preparando un progetto di illuminazione architettonica che valorizzerà sia il monumento che la piazza e le strade adiacenti».
Impegno finanziariamente notevole ma urgente perché, chiosa Cadeo, dar peso alla luce, agli spazi della città è un «segnale di attenzione alla qualità della vita dei cittadini». E mentre preannuncia che le strade daccesso a Milano «saranno tutte illuminate a pieno giorno, come richiesto dal sindaco Letizia Moratti», Cadeo segnala che a breve anche le chiese di SantEustorgio e di Santa Maria delle Grazie saranno interessate dalla «correzione architettonica» dellilluminazione made in Palazzo Marino.
Impresa titanica, in una città dove i pali della luce sono dipinti in grigio, verde o color nero: «Segno che è mancato il coordinamento, quello che il mio assessorato vuol dare, tra laltro, in piazza Duomo e pure in piazza Scala: luoghi dove le luci al neon e fredde saranno sostituite da unilluminazione calda e più viva. Come? Un primo passo, dicono gli esperti, è sostituire le bocce opache con quelle trasparenti e pure con lampadine trasparenti». Ma non finisce qui. «Cè corso Vercelli e corso Genova dove bisogna risistemare tutta lilluminazione. Lo chiedono i commercianti e gli abitanti, che vorrebbero unilluminazione più attenta, corretta e pensata».
Desiderata che lassessore Cadeo e i suoi uffici mettono in un progetto, nero su bianco, sapendo che «una luce corretta e pensata porta al recupero della bellezza di Milano».
Troppo buia, via al piano che accenderà la città
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