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La «Trota» è cresciuta ed entra in Regione: pioggia di preferenze per Bossi junior

Non solo ce l’ha fatta, ma ha stravinto. La provincia di Brescia ha incoronato ieri un «figlio di» d’eccezione, Renzo Bossi, alias «la trota» come lo battezzò il padre quando gli chiesero se si trattava del suo delfino. A soli 22 anni, Renzo Bossi sbanca tutto, conquistando lo scranno del consiglio regionale con il pieno di voti. Con 11.965 preferenze è il primo candidato consigliere del Carroccio, tre volte quelle totalizzate dal secondo in classifica, Pierluigi Toscani (4673 voti). Guai a parlare di vittoria facile: Renzo occupava la posizione numero 6 nella lista provinciale di Brescia e non un posto sicuro nel listino regionale «bloccato», come ricorda gonfio d’orgoglio il Senatùr al quartier generale di via Bellerio. «Il consiglio federale ha deciso di metterlo in lista e il consiglio federale mette in lista chi lavora». La «dedica» del risultato della Lega invece va «al mio figlio più piccolo, Sirio, che voleva venire con me a votare». «Non c’è stato nessun trattamento di favore - aveva assicurato il viceministro alle Infrastrutture Castelli - capirei che si dicesse questo se fosse stato candidato nel listino ma invece viene scaraventato nell’arena delle elezioni e dovrà metterci la faccia per cercare i voti e vi assicuro che non è facile». La faccia Renzo ce l’ha messa, il 24 marzo in piazza del Mercato a Brescia in occasione del comizio finale della Lega, per lui il primo in assoluto. Ieri l’incoronazione tra militanti, volontari e big del partito: «Non parlo di successione, un segretario federale c’è già ed è mio padre - risponde secco a chi gli chiede se questo non sia l’inizio dell’avanzata verso la leadership -. Per il momento mi do da fare per portare avanti il progetto di cambiamento della Lega. Ho fatto la corsa come gli altri candidati del territorio ed è stata una bella avventura tra la gente».
I suoi obiettivi da consigliere? «Non la carriera ma la passione per la politica e l’impegno a portare avanti l’applicazione del federalismo fiscale in Lombardia».

Sotto lo sguardo intenerito del padre - «Renzo ha trovato la sua strada» - e galvanizzato dalla vittoria, Bossi jr si lancia nell’analisi del voto: «Il grande successo della Lega è arrivato dalla classe dei lavoratori che hanno cominciato a darci il voto, in tutte le regioni».
In fondo una certezza: «Sono nato nella politica, ne ho vissuto la passione in casa, grazie all’esperienza di mio padre ho compreso tanti passaggi e quindi penso di poter dare tanto».

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