Cosenza - Un relitto abbandonato sul fondo del mare. Una grossa nave mercantile, adagiata
sul fondale antistante Cetraro, centro del Tirreno cosentino,
è stata scoperta oggi dal mezzo telecomandato sottomarino
della nave che la Regione Calabria sta utilizzando per fare
luce sulla vicenda che vede la zona di mare del Tirreno come
possibile deposito di scorie tossiche o forse anche
radioattive.
Il ritrovamento del robot La scoperta è avvenuta nel pomeriggio, quando
finalmente il robot è riuscito ad effettuare delle fotografie
abbastanza nitide. La nave, di cui si ignora al momento la
denominazione, sarebbe quasi completamente ricoperta di vecchie
reti, evidentemente appartenenti a pescherecci che negli anni
hanno incrociato nella zona e che le hanno perse, perchè si
sono impigliate sul grosso ostacolo. Il luogo si trova a circa
20 miglia nautiche dalla costa, ad una profondità di circa 480
metri. Solo oggi, dopo diversi giorni di tentativi, la nave di
ricerca ha potuto raggiungere il luogo esatto, a causa del mare
mosso.
Il mistero dei fusti tossici Le foto scattate sono adesso al vaglio dei tecnici, che
cercheranno di individuare di quale nave si tratti. Il sospetto
è che sia la Cursky, segnalata da un pentito, Francesco Fonti,
in una dichiarazione spontanea, e descritta come una nave che
trasportava 120 fusti di materiale tossico. Secondo Fonti, la
nave farebbe parte di un gruppo di tre imbarcazioni, fatte
sparire grazie all’aiuto della cosca Muto di Cetraro.
Il pm: ora accertamenti Risalire con certezza al nome e stabilire quale sia il contenuto: sono questi gli obiettivi prioritari che il procuratore di Paola, Bruno Giordano, intende perseguire dopo il ritrovamento, del relitto. "Adesso - ha commentato Giordano - si apre uno scenario non facile da gestire". Il sospetto è che si tratti del mercantile Cunsky. Le immagini riprese dai tecnici dell'Arpacal, l'agenzia ambientale della Regione, hanno mostrato un profondo squarcio sulla prua, compatibile con il racconto del pentito che ha detto di avere personalmente partecipato all'affondamento tramite esplosivo fatto brillare, proprio a prua. Inoltre si vedono anche dei fusti.
Per avere la conferma ufficiale, però, la Procura dovrà disporre una serie di accertamenti presso il ministero della Marina. Di certo, al momento, c'é che in quel punto non risulta nessun affondamento ufficiale, né in tempo di guerra, né in tempo di pace.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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