IL TRUCCO/ Come una catena di Sant'Antonio

Lo chiamano «schema Ponzi» dal nome di Charles Ponzi, un italoamericano che all'inizio del '900 è riuscito a organizzare diverse mega truffe tra il Canada, New York e la Florida. Ponzi prometteva lauti guadagni con investimenti in francobolli, petrolio, proprietà immobiliari. Ma alla base della truffa era sempre lo stesso, banale, meccanismo: in pratica una catena di Sant'Antonio, che si alimenta con i versamenti dei nuovi arrivati.

La capacità di persuasione è necessaria soprattutto per convincere i primi investitori. La promessa è quella di rendimenti alti, garantiti e rapidi. In apparenza questi rendimenti sono regolarmente pagati, solo che il denaro proviene dalle stesse somme versate dai sottoscrittori. Una volta che questi cominciano a ricevere i rendimenti (anche il 10% - 20% in un mese) è facile abbindolare altri investitori a caccia di facili guadagni.

In questo modo si crea una catena i cui nuovi anelli alimentano in parte il meccanismo e in parte le tasche del truffatore.

Il castello di carte crolla quando un alto numero di investitori chiede indietro il capitale, a causa di un calo di fiducia o perché è a corto di liquidità. Quello che è successo nelle settimane scorse ai sottoscrittori dei fondi gestiti da Madoff.

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