Milano - Colpisce la storiaccia della novizia torinese "tradita" dall'ex fidanzato romano che, per farsi grande agli occhi degli amici, ha postato sul proprio profilo di Facebook scatti osè della ragazza. Colpisce e fa riflettere. Ora lei chiede che le foto, che la immortalano in topless, vengano "oscurate" perché inconciliabili con la nuova vocazione: chi può darle torto? Lui nicchia e risponde picche: il profilo è suo, quando le foto sono state scattate la ragazza era consenziente, e così via. Difficile dargli torto. Una questione di libertà e di etica, ovvio. La verità sta nella maledizione della comunità globale: il demone del nuovo millennio è questo gigante, indelebile cervellone che, nascosto nelle piaghe della rete, fagocita il nostro passato per poi vomitarlo all'occorrenza.
Il gossip dietro l'angolo Venerdì pomeriggio, sul traghetto che porta a Marina di Campo sull'Isola d'Elba, Livia viene a sapere di aver passato l'esame da magistrato. Un successo che va festeggiato. Serata con le amiche: cena, discoteca e alcol a profusione. Una nottata di bagordi. Niente di ché, sia chiaro. Ci siamo passati tutti: la festa di laurea, l'addio al celibato, la promozione al lavoro. Non manca il servizio fotografico che, due giorni dopo, finisce immancabilmente su Facebook. Qui la differenza tra la scorsa generazione che si limitava a usare internet per "rubare" mp3, chattare su Msn e prenotare volo low cost su lastminute.com, e quella nuova che via web si innamora e divorzia, crea e brucia capitali, genera idee e distrugge vite. Un click può essere fatale.
Ne va del nostro futuro Il problema non sta nell'innocenza del gesto di oggi, ma nel fatto che questo gesto non può più essere cancellato. Da qualche parte ci sarà sempre. Le foto di Livia, ubriaca in discoteca mentre festeggia in discoteca con le amiche, non sono di per sé sconvenienti, oggi, non almeno rispetto a tutto il pattume che viene postato ogni giorno in rete. Ma in futuro? Che dire se un giorno Livia arriverà a far parte di un organo istituzionalmente importante? Che dire se un qualsiasi giornalista d'assalto dovesse trovare queste foto? Griderebbe allo scandalo. Un articolo di poche righe confezionato ad arte, con battute graffianti e (forse) scontate, e una gallery di immagini che già di per sé fanno parlare. Ecco confezionato un gossip.
Tutti al centro del mondo L'universo diventa microscopico. La comunità globale è un puntino infinitesimale che può essere velocemente scandagliato con tastiera e mouse. All'occorrenza basta anche un iPhone o un Blackberry. Siamo tutti connessi. Siamo tutti on line. Siamo tutti al centro del mondo. Tutto vero, come è vero il contrario.
Siamo tutti fuori. E nessuno è importante. Questo il vero potere della rete: non dimentica, non lascia cadere nulla, non cancella. E' una belva che dorme. Sta a noi essere furbi a sufficienza e non lasciarci inghiottire.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.