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Turismo La grande fuga degli stranieri: sono il 17% in meno

Il turismo nella capitale e in tutto il Lazio è in calo. Un effetto della crisi economica che non ha fatto sconti al settore, costretto a pagare un prezzo salato. Nonostante infatti il Lazio sia la prima regione in Italia per arrivi di stranieri negli esercizi alberghieri, con 32 milioni di presenze secondo un’indagine condotta dall’Istat, Roma ha dovuto ingoiare un boccone amaro: ha registrato a febbraio di quest’anno, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, una flessione del 17 per cento sulle presenze di turisti, a causa della caduta del mercato americano.
Ad aggravare la situazione, il fatto che, solo nel 2008, mille persone che lavoravano stabilmente nel settore alberghiero si sono ritrovate a spasso. Una contrazione del personale pari al 7 per cento solo su Roma e provincia. Cifre snocciolate, ieri, da Giancarlo Mulas, presidente dell’Ebtl (ente bilaterale del turismo nel Lazio) nel corso del conferenza regionale «Uniti contro la crisi». Numeri che allarmano il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Turismo, Michela Vittoria Brambilla: «Il comparto del turismo è trainante e ha grandi potenzialità - spiega - ma è necessario rilanciarlo, mettendo in atto un rovesciamento della piramide mirato a dare una boccata di ossigeno al settore. Che deve essere potenziato, ma anche sostenuto. Pertanto sono lieta che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi abbia espresso la volontà di istituire un ministero del Turismo. Anche perché le battaglie si devono fare in Consiglio, non fuori». Il sottosegretario Brambilla si è detta anche «fiduciosa e ottimista» sull’andamento della stagione estiva: «Il settore ha saputo reagire in maniera elastica e duttile per le vacanze di Pasqua, registrando la partenza di un milione di italiani. Una tenuta complessiva del sistema possibile grazie agli imprenditori del settore che hanno predisposto pacchetti flessibili, garantendo un buon rapporto qualità-prezzo. Confido nel ripetersi delle strategie adottate, anche se è necessario attuarne altre territoriali che mettano insieme pubblico e privato». Auspica la nascita di un ministero del Turismo anche l’assessore regionale al Turismo nel Lazio, Claudio Mancini: «Avere un ministero servirà anche ad avere più risorse. Un ministero col portafoglio che diventi una bandiera del nostro settore con una capacità contrattuale». Parla di sinergia tra istituzioni e operatori del settore turistico, il presidente azzurro della commissione Industria, Commercio e Turismo Cesare Cursi: «Due sono le soluzioni per rilanciare il turismo - sottolinea -. La prima di natura fiscale, con trattamenti di agevolazione per gli albergatori e i commercianti, la seconda normativa, che preveda cioè sgravi e aiuti per i contributi del personale impegnato nel settore turistico».
Promuovere Roma e il suo patrimonio artistico è la chiave secondo il vice sindaco Mauro Cutrufo: «Si stima che nelle strutture gestite dall’Opera Romana Pellegrinaggi arrivino, nella capitale, sei milioni di turisti l’anno, pari a oltre 12 milioni di presenze annue. Ho siglato due giorni fa un protocollo d’intesa con l’Orp sull’accoglienza.

Inoltre, tra le strategie per il rilancio del turismo in città, ho disposto che i capitelli e le statue che attualmente sono “gettati” nelle cantine dei musei capitolini, senza che il pubblico possa ammirarli, vengano dati a pagamento a quei musei nel mondo che intendono esporli».

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