Turismo sul green In Grecia a casa del Capitano

The Captain. Ovunque ti giri in Grecia senti parlare del Capitano, Vassilis Constantakopoulos, il grande armatore partito da un piccolo paesino al sud del paese, nella Messinia. Fondatore nel 1974 del colosso navale Costamare (iniziò assieme ad Aponte), ha visceralmente voluto investire nel turismo nella sua zona natale. Costa Navarino è il sogno della sua vita. Scomparso l'anno scorso a 73 anni, ha lasciato in eredità ai tre figli un posto spaventosamente bello con delle potenzialità straordinarie. Scopritelo e poi vedrete, ritornerete sempre. Piccolo consiglio, però: viaggiate con Aegean Airlines (la famiglia del Capitano detiene la maggioranza della compagnia di bandiera affiliata Star Alliance) e la sacca da golf è a carico loro. Due ore e mezzo da Milano ad Atene e poi un breve collegamento fino a Kalamata, ed eccovi arrivati. Vi aspetta un resort cinque stelle incastonato in un contesto naturale da favola, con il Mar Ionio davanti, una specie di Disneyland del lusso, fra appartamenti con piscina privata e ristoranti gourmet.
Dei tre figli del Capitano uno si dedica in maniera totale al progetto turistico: Achilles, il secondogenito, uomo umile e mite, ma tenace ed entusiasta, intenzionato a far arrivare turisti da tutte le parti del mondo. Gli ingredienti, i presupposti ci sono, eccome. Per dimensioni siamo vicini alla Casa de Campo della Repubblica Dominicana: così si spiega che seppur a pieno regime, con tutte le ottocento stanze occupate, si ha la sensazione di sentirsi quasi soli. Spazi immensi, pietanze di qualità eccezionale, camere gigantesche (due gli alberghi, Westin Palace e The Romanos, entrambi di proprietà della catena Starwood), una spa di 6.000 metri quadri che ti sembra di essere nella antica Atene, fra colonne e aromi freschi. E soprattutto i due campi da golf assolutamente diversi uno dell'altro, costruiti da Berhard Langer e Robert Trent Jones jr. Il primo è di una difficoltà estrema, per nulla friendly, pieno di insidie: altro che vacanza rilassante, dopo le 18 buche realizzate dal tedesco sarete esausti. La sfida sta proprio qui, darsi l'anima per essere orgogliosi di se stessi su un percorso micidiale, terrificante, con ondulazioni violente ad ogni passo, green mossi e bunker minacciosi ovunque.
L'altro invece è poesia pura, esattamente l'opposto del campo di Berhard. D'altronde Robert Trent Jones jr è un rispettabile signore di 73 anni sorridente e innamorato dell'arte, della musica e della filosofia.

Il Navarino Bay ha sempre davanti il Mar Ionio, il paesino di Pylos alla sua sinistra, nessun laghetto («c'è il mare, basta quello», sostiene Robert, 274 campi realizzati da solo, mentre il padre si è fermato a 325), buche larghissime e ondulazioni dolcissime, pochi bunker e comunque facili, per non turbarti e lasciarti quella sensazione di estasi totale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica