Da turista a Indiana Jones, almeno per un giorno

«Pare che il Ruyi, il potente scettro che Marco Polo sottrasse all’imperatore cinese Qubilay Khan prima di rientrare nella sua città natale e di cui si sono misteriosamente perse le tracce in seguito al sacco di Roma, sia nascosto da qualche parte in città». Incomincia così un’avvincente caccia al tesoro chiamata «Whaiwhai» grazie alla quale da oggi è possibile scoprire la capitale da un’angolatura diversa.
È questa l’ultima novità nel campo del turismo. Alternativa stravagante ai soliti city tour, in grado di trasformare una semplice visita a musei e monumenti in qualcosa di molto simile a un’avventura, questa originale iniziativa consiste in un gioco interattivo che conduce i partecipanti lungo percorsi affascinanti nel corso dei quali dovranno risolvere una sfilza di enigmi al fine d’impadronirsi dello scettro.
Sperimentata con buon esito a Venezia e disponibile a partire da questo mese anche nella «città eterna», la ricerca del Ruyi stravolge il tradizionale modo di visitare un luogo proiettando il giocatore in una sorta di dimensione parallela dove storia e leggenda si mischiano assieme un po’ come succede del resto negli appassionanti film di Indiana Jones.
La caccia al tesoro è aperta a tutti. Per prendervi parte è sufficiente munirsi dell’apposito quaderno di gioco: un quaderno speciale perché indecifrabile e che può essere letto solo da chi è in possesso dei codici-chiave. Al suo interno sono state collocate in disordine una serie di storie ambientate in vari siti della città ognuna delle quali racchiude un quesito e alcuni indizi utili.
Per sciogliere l’enigma l’esploratore di turno deve recarsi di persona nel posto indicato nella storia e, una volta trovata la soluzione, inviarla subito per sms al numero di cellulare riportato nel quaderno. In questo modo ottiene il codice necessario per passare all’indovinello successivo e così via finché non arriva a ricomporre l’intera sceneggiatura di cui è il protagonista.
La caccia al tesoro dura da una a nove ore e può essere intrapresa sia da soli che in gruppo. Inoltre è possibile scegliere tra due livelli, uno più semplice in cui per cavarsela basta avere spirito di osservazione e uno più avanzato dove in alcuni frangenti bisogna ricorrere alle proprie conoscenze di cultura generale.
Ideale sia per i turisti che per i residenti, questo gioco svela i segreti nascosti di una città. Segreti che non sono contenuti in nessuna guida e che non mancheranno di sorprendere anche chi la città crede di conoscerla in ogni sua sfaccettatura.

Chi avrebbe mai detto, per esempio, che sotto le colonne del tempio di Castore e Polluce si nascondesse un dragone? Oppure, lo sapevate che il fantasma di John Keats infesta quotidianamente la casa di piazza di Spagna dove a suo tempo abitò il celebre poeta inglese? Queste sono solamente alcune delle scoperte che si possono fare durante la caccia al tesoro e anche se alla fine uno dovesse tornare a casa a mani vuote, non fa comunque niente. Dopotutto potrà sempre consolarsi all’idea di essere stato per un giorno una specie d’Indiana Jones alle prese, magari, con inquietanti misteri. E, cosa più importante, di aver finalmente conosciuto una nuova città.

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