Tursi incontra Tursi e gli «oriundi» lucani

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Si chiama Tursi, esattamente come la sede dell’amministrazione comunale genovese. Ma le analogie di questa cittadina lucana con Genova non si fermano qua: da quella zona, infatti, negli anni Cinquanta sono partite numerose famiglie che hanno dato vita a una vera e propria «colonia» di oriundi lucani nel capoluogo ligure, integrati poi perfettamente nel tessuto sociale ed economico genovese pur mantenendo un forte legame affettivo con la terra d’origine.
Per celebrare una sorta di gemellaggio fra Tursi-palazzo e Tursi-cittadina della regione Basilicata, il sindaco Giuseppe Pericu ha incontrato ieri il suo omologo lucano, Salvatore Caputo, che si trova in questi giorni nel capoluogo ligure per partecipare ai festeggiamenti promossi dall’Associazione dei lucani a Genova e dal Consiglio di circoscrizione Medio Ponente.
Nel corso della visita di Caputo è stato ricordato, fra l’altro, con simpatia che a Genova, in particolare nella zona di Cornigliano, vive la comunità più numerosa di cittadini originari di Tursi, circa seimila persone. Sono stati inoltre ribaditi i legami di solidarietà tra il Comune lucano e la città ligure, ed è stata anche avanzata l’ipotesi di sottoscrivere prossimamente un protocollo di amicizia tra le due comunità, unite dalla storia della nobile famiglia dell’ammiraglio Andrea D’Oria.

Dalla seconda metà del Cinquecento, Carlo D’Oria e i discendenti furono, infatti, per oltre due secoli Duchi di Tursi, mentre a Genova Palazzo Tursi, antica dimora doriana, sede del Municipio, rappresenta uno degli esempi architettonici e culturali di maggior pregio della città.

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