È andato a «sfrugugliare» tra le consulenze del sindaco Marta Vincenzi che il ministro per la Funzione pubblica Renato Brunetta ha reso note e ne ha trovate delle belle rispetto ai gettoni che palazzo Tursi paga per i consulenti. Un fuoco di fila che prosciuga ogni anno centinaia di migliaia di euro. La denuncia è di Enrico Musso, senatore e consigliere comunale a Genova del Pdl, che ha presentato cinque interrogazioni al sindaco per chiedere conto di alcuni particolari emersi dagli incarichi esterni conferiti dallamministrazione pubblica.
Il progetto «Saturday morning speaking» costa ai genovesi 31.560 euro lanno: si tratterebbe dellincontro settimanale del sindaco con i cittadini. Se non è presente lei lo fanno altri per 700 euro a mezza giornata. Altri due consulenti sono stati arruolati per «comunicare» il Puc. Secondo Musso «al sindaco non bastano i dipendenti comunali il cui numero in proporzione agli abitanti è sei volte più di quelli di Barcellona». Si tratta di 38.400 euro annui. Uscito dal ruolo di consulente della promozione alla città Stefano Francesca, per la vicenda Mensopoli, Vincenzi lo ha sostituito chiamando Nando Dalla Chiesa. Se Francesca si accontentava di 64mila euro, lex parlamentare dellUlivo no: fanno 96mila euro, pagano i genovesi. «Dopo undici mesi di contratto - denuncia Musso - i consiglieri comunali del suo operato hanno solo ricevuto un documento di poche pagine». Per sei mesi di consulto fanno 55mila euro allarchitetto Richard Burnett chiamato a collaborare al posto di Renzo Piano per lUrban Lab. Ma la palma doro per la assistenza bizzarra sembra andare al progetto di sostegno psicologico a persone in difficoltà. 440mila euro.
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