Tursi premia chi ha devastato la città

La scelta di dedicare un cippo a Carlo Giuliani dimostra che la sinistra è ostaggio del radicalismo comunista

Tursi premia chi ha devastato la città

Lo confessiamo: in un attimo di follia ci eravamo illusi che la rappresentanza più moderata e ragionevole di questa Sinistra che governa la nostra città volesse o potesse far desistere dalla commemorazione di un episodio di violenza ai danni della città, del quartiere della Foce e delle Forze dell’Ordine. Avevamo sperato che la Giunta Pericu dimostrasse buon senso nel saper distinguere il bene dal male, chi ha voluto manifestare civilmente e pacificamente il proprio dissenso dal G 8 da chi, invece, ha preso lo spunto dal G 8 per portare a Genova violenza, devastazione e terrore. Avevamo pensato che una Giunta che - evidentemente a parole ! - ha fatta propria l’idea del decentramento politico-amministrativo, rispettasse chi, da sempre, nell’amministrare la Foce, ha ribadito un No! deciso e senza fraintendimento alcuno ad ogni ipotesi di commemorare in qualsivoglia maniera quei giorni terribili, in cui la democrazia è stata assassinata da chi ha messo a ferro e fuoco i quartieri, incendiato banche, sfasciato macchine, imbrattato e lordato intere zone di Genova. Ma, evidentemente, il fatto di essere uno dei pochi quartieri di centro-destra della città non rende la Foce degna di essere ascoltata o presa in considerazione. O, forse, la si è voluta punire e sbeffeggiare proprio per la sua ostinazione a non cedere alle lusinghe di una Sinistra che si mostra sempre più ostaggio del radicalismo antidemocratico di Comunisti & C. Ma la cosa ancor più grave, paradossalmente, è che non si avuto il coraggio di dire chiaramente che si intendeva esaltare l’antidemocrazia, l’illegalità divenuta norma di vita e la violenza come pratica di vita e di azione politica, mascherando il tutto dietro al rispetto ed alla pietà dovuti, sempre e comunque, alla morte di una ragazzo. Ma se una cosa è il rispetto doveroso per ogni vita spezzata e per ogni tragedia familiare, - e la nostra Circoscrizione, questo, non l'ha mai negato! - un’altra, invece, è voler far assumere a quella tragedia un significato che vuole prescindere dal contesto in cui purtroppo si è consumata. Non si può confondere un atto fortemente politico ed istituzionale come il voto in Consiglio Comunale con un atto di privata pietà. E non lo si può confondere per il semplice motivo che non lo è, né lo potrebbe essere. Sostenere il contrario sarebbe soltanto farisaica ipocrisia! Sono molto più degni di rispetto coloro che, nel proprio cieco fanatismo, sostengono apertamente la legittimità di quegli atti di violenza di coloro che, pur condannandoli, non hanno poi il coraggio di trarne le logiche e doverose conseguenze e, in una sorta di buonismo immorale e diseducativo, finiscono col confondere vittime e colpevoli. Ed è proprio il totale rovesciamento della verità di quei giorni che si cela dietro il posizionamento di una targa che non oserà dire il perché della commemorazione, né spiegherà il significato di tale atto, e questo per il semplice motivo che, se lo facesse, non potrebbe nascondere che si vuole far passare degli atti di cruda violenza per una sorta di sagra paesana, spacciare degli sfascia-auto e degli incendia-bidoni per dei pacifisti gandhiani, trasformare un estintore in un innocuo messaggio di pace di concordia. Ma riconoscere questo, evidentemente, potrebbe far arrossire le virginali orecchie di quei farisei comunali che preferiscono far finta di non sapere e di non vedere dietro il velo dell’apparenza. Con questo atto, la Giunta Pericu ha fatto sapere chiaramente e senza incertezze che, dovendo scegliere fra chi ha devastato un quartiere ed una città e chi invece ha subito questa violenza, preferisce sicuramente i primi.

Ci auguriamo che, questo, possa far riflettere i genovesi alle prossime Amministrative: da parte sua, la Circoscrizione VIII-Medio Levante continuerà sempre a urlare la verità e a continuare la propria battaglia. (An)

Vice Presidente Circoscrizione VIII Medio Levante

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