Diego Pistacchi
Un presidente emerito della Repubblica, un presidente di Regione, un presidente di Provincia, un sindaco. A vederli così, luno al fianco dellaltro, ci si aspetterebbe una manifestazione solenne, una festa nazionale, di quelle che uniscono tutti gli italiani sotto il tricolore. Meglio avvertire per tempo chi stamattina verso le 10 dovesse passare dalle parti di piazza Matteotti, nellatrio di palazzo Ducale. Perché si troverebbe di fronte Oscar Luigi Scalfaro, Claudio Burlando, Alessandro Repetto e Giuseppe Pericu. Visto che anche il calendario conferma linesistenza di una data storica da celebrare, occorre dare unocchiata al titolo dellincontro per capire che cotante figure istituzionali saranno impegnate a sostenere semplici interessi di parte.
«Essenzialità democratica delle ragioni del No», recita lo slogan che fa da cornice allevento. Presidenti e sindaco useranno le loro cariche e le istituzioni che rappresentano, per dare forza a una teoria che non unisce, ma che spacca lItalia, come è quella del referendum costituzionale del 25 e 26 giugno. Loro, Scalfaro e compagni, sono uniti al grido di «Salviamo la costituzione». Ma il fatto è che se personalmente sono ovviamente liberi di fare e sostenere le scelte di parte che rappresentano, qualche dubbio lo solleva il fatto che impegnino nella battaglia politica i loro uffici e lintera comunità che rappresentano. Il «sindaco di tutti i genovesi», come si era definito Pericu nel giorno della sua elezione, pretende infatti che tutti i suoi concittadini sostengano la linea del «No». Lo dimostra il fatto che ha impegnato il Comune di Genova in questa battaglia referendaria, tanto che a promuovere liniziativa di questa mattina è lo stesso ufficio stampa di Tursi con tanto di comunicato stampa ufficiale, su carta intestata dellente.
E lavviso non fa solo riferimento al saluto che il sindaco rivolgerà ai presenti, come gli altri rappresentanti degli enti locali, ma ricorda che prima del comizio ci sarà un «breve corteo con concentramento alle ore 9 in piazza Raibetta». Questo episodio peraltro non può essere liquidato come un involontario incidente di percorso, visto che nei mesi scorsi, sempre con comunicati diramati dallufficio stampa del Comune di Genova, venivano ricordati tutti i centri dove era possibile firmare per chiedere lindizione del referendum.
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