«Per tutelare noi deboli ci vogliono più sanzioni»

La Lega diritti delle persone con disabilità: «Le telecamere non leggono i contrassegni. Troppi verbali sbagliati agli handicappati»

«Il fatto di avere un parente disabile non autorizza l’uso improprio del contrassegno anche perché ci rimettiamo tutti. Servono più sanzioni, in altre parole applicare la legge». Parole di Giovanni Merlo, responsabile regionale di Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità) che manifesta però anche qualche perplessità. «Non vorrei che per questa storia ci rimettessero i più deboli, che hanno diritto a quel beneficio, per loro non si tratta di un privilegio. È sempre successo così dai falsi disabili in poi».
Cosa la preoccupa?
«Per molte persone presentarsi negli uffici a dimostrare di essere vivo è un problema serio».
Ma il Comune potrebbe fare controlli senza invitare i disabili a spostarsi.
«Potrebbe ma ho paura che non sia così. Le faccio un esempio. La telecamera delle corsie riservate spesso non legge il contrassegno. Così un disabile riceve la multa a casa (temo che i verbali partano in automatico e non ci sia un filtro) e poi deve scomodarsi per andare dai vigili a farsi ritirare il verbale. Succede decine di volte. E sa quali sono le conseguenze? C’è chi non fa più le corsie riservate e c’è addirittura chi paga e accetta questo controsenso».
Cosa ne pensa della proposta di togliere i punti dalla patente a chi approfitta di un pass non suo?
«Prima di richiedere una nuova legge possiamo pensare di applicare quelle che ci sono.

Ad esempio fare i dovuti controlli e sanzionare i furbi».
I vigili che lavorano al settore traffico sono convinti che alleggerire la patente sia un buon deterrente...
«Ma perché non guardiamo a chi parcheggia nei nostri posti?»
Appunto.

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