«Tutta la serie A ci seguirà sull’erba sintetica»

Signor Massimo De Salvo, il miracolo si è realizzato e il Novara è in serie A dopo 55 anni. E adesso?
«E’ stata una grande stagione con tanto lavoro e altrettanta buona sorte. Ora ci toccherà lottare con le unghie e con i denti».
I bookmaker danno il Novara tra le tre squadre destinate a retrocedere. Che fa, tocca ferro?
«Hanno ragione, è giusto che sia così. Anche nella scorsa stagione eravamo in fondo alla griglia dei pronostici. Toccherà a noi provare a smentirli e il nostro scudetto sarà quello di arrivare quartultimi».
Un anno fa spese appena 800.000 euro per la campagna acquisti e arrivò in A. Adesso per salvarsi quanto pensa di spendere?
«Non è tanto quanto spendi, ma per cosa spendi. Dobbiamo utilizzare la ragione e il buon senso di un padre di famiglia che sa come e dove mettere quattrini. Oggi i mecenati non ci sono più ed è un bene. Comunque spenderemo il necessario per raggiungere l’obiettivo prefissato».
Che Novara vedremo?
«Quello visto finora che cerca di giocare nel miglior modo possibile. Avremo di fronte grandi squadre, a noi superiori, ma cercheremo comunque di fare il nostro gioco».
Lo stadio Piola non è adeguato alla A, troppo piccolo. Farà tribune aggiuntive o costruirà un nuovo stadio? E poi c’è l’erba sintetica per la prima volta in A.
«Amplieremo lo stadio, e abbiamo già iniziato i lavori: sarà pronto il primo agosto, con innalzamento delle tribune e una capienza di 16-17.000 posti con la Lega che ci ha concesso una deroga alla quota minima di 20mila. Arriveremo a 22mila, con tribune coperte e aree dedicate alle famiglie, ma uno stadio più grande non ci serve e devo far rilevare la grande collaborazione con l’amministrazione comunale. Quanto al sintetico, i tempi cambiano e presto, viste le condizioni di clima al nord, anche altri club seguiranno il nostro esempio. La diffidenza iniziale si è trasformata in presa di coscienza».
E’ rimasto l’allenatore Tesser, tecnico-manager come Sir Alex Ferguson.
«I collaboratori preziosi durano, ma contano le motivazioni e gli stimoli nuovi. Se Tesser ha voglia di restare per 20 anni ed è motivato, resti pure anche perché lui è uno che dà sempre il 110 per cento».
Tutti le invidiano il gioiello Novarello.
«Il nostro centro, frequentato anche da altre federazioni, è uno strumento base di lavoro: tenere i ragazzi tutti insieme è fondamentale per la loro crescita tecnica e umana. Sì, di Novarello sono orgoglioso e spero di fare presto un altro centro simile in Brianza».


Il Milan come corsia preferenziale per il mercato?
«Loro grandi, noi piccoli e sarebbe un orgoglio fare affari con loro. Noi comunque ci teniamo le mani libere, non ci leghiamo a nessuno e vogliamo collaborare con tutti».

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