Tutta una vita per lo spettacolo Premio alla Carriera a Massimo Boldi

Milano Intanto si è portato a casa un premio alla Carriera. Glielo hanno dato ieri alla decima edizione del Film Festival Internazionale di Milano (Miff Awards). La manifestazione in cui si coccola il meglio del cinema indipendente della città meneghina. Ed era emozionato Massimo Boldi. Lo è sempre quando qualcuno gli riconosce ciò per cui ha vissuto, ciò per cui, dopo la scomparsa della moglie vive ancora di più.
Nato il 23 luglio del ’45 a Luino, un paese in provincia di Varese più adatto a sfornare trame da romanzi che attori comici, Boldi ha iniziato la sua carriera prestissimo. Musica, cabaret (il mitico Derby di Milano), televisione (da Drive In a Canzonissima, da Scherzi a parte a A Tutto gag) e cinema. Un sacco di cinema. Da Sturmtruppen di Bonvi a I due carabinieri di Carlo Verdone, passando per un ruolo drammatico, diretto da Pupi Avati, nel 1996, premiato allo snobbissimo Festival di Venezia. Oltre a tutti i cinepanettoni dei fratelli Vanzina assieme all’amico Christian De Sica e poi agli altri, quelli interpretati da solo dopo che le loro strade si sono dolorosamente divise.

Boldi è il simbolo della comicità del Nord, il simbolo di una generazione trasversale scampato indenne alla crudeltà delle mode, alla frenesia dei gusti. Ha inventato tic e debolezze e tormentoni che hanno attraversato gli anni, trovandosi spazio, tenendo il ritmo, mettendosi a tempo. E ieri anche Milano, oltre al suo pubblico, gli ha reso il dovuto omaggio.

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