da Palermo
Le residue, disperate speranze delle famiglie di ritrovare ancora vivi gli ultimi due dispersi si sono infrante nel tardo pomeriggio di ieri. Anche Giovanni Conti, 28 anni, fratello di Sebastiano e cognato di Daniela Maiorana - entrambi dilaniati dall'esplosione - e Rita Privitera, 25 anni, la sua giovane fidanzata, sono stati riconosciuti tra i cadaveri senza nome, tra i poveri resti sfigurati dall'esplosione al bazar di Nahama Bay. Insieme erano partiti, per un viaggio da sogno prenotato a maggio, su internet. Ed insieme torneranno, chiusi in una bara.
L'epilogo della sfortunata storia dei quattro giovani catanesi è arrivato ad una settimana esatta dall'inizio di quel viaggio da sogno a Sharm el Sheikh trasformatosi in tragedia. Proprio ieri, a Catania, è rientrato il volo charter dall'Egitto che avrebbe dovuto riportare a casa anche Sebastiano, Daniela, Giovanni e Rita. Ad occupare i loro quattro posti vuoti, altrettanti turisti palermitani, che hanno voluto anticipare la partenza pur di fuggire da quel posto da sogno diventato un inferno. Ma l'inferno più grande è quello che stanno vivendo le famiglie. I Conti, che hanno perso due figli, i Maiorana, che non rivedranno più Daniela, e i Privitera, che ancora ieri mattina si aggrappavano all'illusione data dall'ultima telefonata a casa di Rita, poco prima della tragica esplosione. «Stasera Sebastiano e Daniela vogliono andare in discoteca - aveva detto la giovane alla madre - ma io e Giovanni vorremmo fare una passeggiata, forse usciamo da soli...». E invece no, erano tutti insieme in quel bazar diventato un macello.
Dramma nel dramma, quello dei figlioletti di Sebastiano e Daniela, ai quali la Regione ha assicurato un sostegno economico. Ieri con la piccola Maria, 5 anni, insospettita dal mancato ritorno a casa di mamma e papà che aspettava con ansia, ha parlato a lungo una psicologa. Per cercare di spiegare alla bimba, compatibilmente con la sua età, cosa è accaduto. Per aiutarla ad accettare una realtà terribile, quella che mamma e papà non torneranno mai più. Non c'è nulla da spiegare, per ora, al piccolo Giuseppe, 13 mesi appena. Ma anche lui, a poco a poco, sentirà che papà e mamma non sono più accanto a lui. Maria e Giuseppe avrebbero dovuto andare in vacanza con i genitori. Lo ha rivelato ieri il parroco di Acitrezza, che ha raccontato che mamma Daniela e papà Sebastiano avrebbero voluto portarli con sé, anche se era la loro luna di miele «ritardata». A convincerli a lasciarli a casa, la nonna materna e la sorella di Daniela, Lucia. «I bimbi sono piccoli, potrebbero ammalarsi col caldo e i cibi così diversi dai nostri...», avevano detto. Un'insistenza, la loro, che ha salvato i nipotini.
Piangono le famiglie. E piangono pure i colleghi di lavoro.
Tutte le illusioni sono finite Rita e Giovanni sono morti
Anche i figli di Sebastiano e Daniela dovevano partire ma la nonna disse no
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