Tutti a caccia di libri usati (ma col trucco)

Vengono al lungotevere Oberdan da tutto il Lazio, da Viterbo, Cassino e Frosinone, per risparmiare sull’acquisto dei libri scolastici, da un massimo del 50 per cento a una media del 30 per cento in meno. Sono i primi visitatori dello storico mercatino romano che ha aperto ufficialmente i battenti la scorsa settimana e che non registra ancora il pienone a causa dei ragazzi e delle famiglie ancora in vacanza. In media gli acquirenti quotidiani sono poche centinaia e vengono soprattutto da fuori Roma. «Mio figlio frequenta l’Istituto tecnico ragioneria Luca Paciolo di Bracciano e sta al secondo anno - spiega Anna, che trascina un trolley carico di libri - in totale comprando i libri nuovi avrei speso circa 170 euro, oggi invece fortunatamente li ho trovati tutti usati e ho speso poco più della metà». «Oggi ho trovato solo cinque o sei volumi di seconda mano - aggiunge Sonia R., una madre - i libri nuovi di mio figlio che frequenta una quinta liceo costerebbero 358 euro, comprandoli qui conto di risparmiare intorno al 30 per cento perché lo sconto sull’usato è del 40 per cento, sul nuovo del 20». «Il mio obiettivo è sborsare 150 euro al posto di 300» dice Mario, papà di due studentesse della seconda media a Torrita Tiberina.
Spesso però questi sconti nascono il trucco. Sui banchi e tra gli scaffali, accanto ai volumi realmente usati si trovano centinaia di libri sprovvisti del talloncino e quindi da considerarsi «copia saggio gratuita per i docenti», quelli che le case editrici inviano ai professori per le scelte dell’anno. I librai dei ventidue banchetti in merito restano sul vago: «È vero, sono saggi per i professori ma sono usati, ce li hanno venduti alcuni studenti - dicono due venditori di lungotevere Oberdan - e poi quando qualcuno ci viene a vendere un libro non stiamo a chiedergli che lavoro fa». «Quest’anno non è ancora successo - ammette un altro giovane libraio - ma è vero, molti professori vengono a vendere le loro copie saggio, anche se nessuno lo dirà mai apertamente».
Un altro venditore che espone in bella vista sul suo banchetto alcune copie saggio ancora con il cellofan risponde: «Non ricordo chi mi ha venduto questi libri. Può capitare che il professore venga a dare in permuta la sua coppia saggio al posto dei libri per i figli, ma noi, anche quando sono nuovi, li rivendiamo come libri usati alla metà del prezzo». Quanto agli acquirenti, spesso non si rendono proprio conto della differenza tra un saggio gratuito e un libro commerciale.

«Non sapevo proprio cosa significasse l’assenza del talloncino - dice Claudia, una giovane madre che ha appena acquistato una copia gratuita per suo figlio che frequenta le scuole medie - e comunque non mi interessa perché il libro è nuovo e il prezzo è dimezzato».

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