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Tutti d’accordo, ma le vere bestie sono i proprietari

Sono sempre stato più che severo con i proprietari di cani che se ne vanno a passeggio per la città o peggio, nei campetti pubblici, e fanno finta di niente quando Fido si mette in posizione per deporre il suo «concime». Se il problema non fosse serio, come tutti i fatti di civiltà, ci sarebbe veramente di che ridere, vedendo la scena del proprietario che, accortosi delle intenzioni di Fido, si guarda fugacemente attorno e tira il guinzaglio fin quasi a strozzare il botolo riottoso, per nasconderlo dietro una siepe o una colonna. Mettetevi nella testa del cane per un attimo. Sta felicemente andando di corpo quando si sente trascinato a forza tra le urla di «Aspetta un attimo! No, non lì imbecille!». Ma non gli avevano insegnato che andava fatta fuori casa? Bisogna forse tornare al vecchio tappeto del salotto?
In questi casi le vere bestie sono i proprietari che si vergognano di portarsi dietro (e usare) una banale confezione contenente paletta e sacchetto, come si usa nelle nazioni civili. Questo comportamento arrogante e da menefreghisti non ha fatto altro che spargere benzina sulle giuste proteste di chi ha tutti i diritti di non vedere marciapiedi e androni di casa ridotti a letamai. Dalle giuste proteste è facile poi passare all’esagerazione, quale è l’idea balzana di sanzionare anche il proprietario di un cane che osa alzare la zampa sul pneumatico di un’auto e di una moto. Giusto il guinzaglio, giusta la museruola nei luoghi pubblici, sacrosanti sacchetto e paletta, ma adesso non è che possiamo portare a spasso il cane con il catetere urinario. Capisco che a qualcuno possa anche dar fastidio vedere un cane urinare sulle Pirelli nuove, ma garantisco che una pisciatine di cane non ne pregiudica la convergenza.
E qui sarà bene sfatare una delle tante leggende metropolitane che, pur non invalidando quanto sopra scritto, va per la maggiore, assieme a quella del Dobermann che diventa cattivo, da adulto, perché il cranio si accartoccia schiacciano il cervello (ho sempre sognato di potere autopsiare il cervello di chi l’ha inventata, ammesso di trovarlo). Mi riferisco al fatto che le deiezioni di cani e gatti costituiscano un pericolo per la salute pubblica, specialmente per i bambini. Ora, che la cacca di un cane non sia del tutto pulita è un fatto, ma che contenga chissà quali agenti in grado di infettare Carletto, qualora la pesti, è una balla colossale senza alcun fondamento. Gli stessi vermi intestinali che colpiscono cani e bambini con notevole frequenza sono specie specifiche, ossia il cane ha i suoi e, a parte rarissimi casi, non sono trasmissibili all’uomo. Questo, sia chiaro, non deve essere una scusa per mancare di norme igieniche fondamentali nei confronti della collettività. Quanto all’urina normalmente è sterile ed evapora all’aria in pochissimi minuti.
Del tutto favorevole dunque a opportune sanzioni per chi «dimentica» abitualmente a casa paletta e sacchetto, ma sanzionare con 300 euro il padrone del cane che fa pipì sulla gomma del Suv parcheggiato sul marciapiede mi sembra molto più di un’esagerazione.

E ometto di scrivere cosa per questione di decenza.

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