Tutti a Londra sabato 24 per il gran finale con i «maghi» del pedale

La seconda edizione del Qashqai Urban Challenge verso l’epilogo. Un trionfo

Tutti a Londra sabato 24 per il gran finale con i «maghi» del pedale

E adesso, tutti a Londra. È cominciato il conto alla rovescia per l’ultima tappa del Qashqai Urban Challenge, il torneo europeo di urban free riding in montain bike promosso da Nissan che, per il secondo anno consecutivo, vede i più spericolati acrobati del pedale esibirsi nelle maggiori metropoli del Vecchio continente.
Prima di raggiungere la capitale inglese per il gran finale, in programma sabato prossimo, il tour nelle scorse settimane ha toccato Milano, Madrid e Monaco di Baviera, con esibizioni che, oltre a mobilitare parecchie migliaia di appassionati, hanno saputo attirare l’attenzione dei media internazionali su uno sport che rappresenta la più moderna evoluzione delle classiche gare di mountain bike, spostate per l’occasione dagli sterrati di campagna all’asfalto delle piazze metropolitane. Una disciplina all’insegna dell’«avventura urbana», quindi, nella quale Nissan non ha faticato a riconoscere lo stesso spirito del suo Qashqai: il crossover compatto tanto amato dagli europei (oltre 170mila unità vendute in un anno), nato proprio per superare con disinvoltura le sfide della guida cittadina.
E mentre in riva al Tamigi fervono i preparativi per allestire il tracciato sul quale trenta tra i più forti rider del mondo si daranno battaglia tra qualche giorno, non si è ancora spenta l’emozione per la straordinaria gara di Monaco di Baviera, capace di tenere con il fiato sospeso per ore oltre 25mila spettatori. Straordinaria a cominciare dalla location: il parco dell’Olympiastadion, a pochi metri dall’impianto inaugurato in occasione dei Giochi olimpici del 1972. E poi, ovviamente, per la qualità delle esibizioni, praticamente quanto di meglio si possa ammirare oggi nel campo della mountain bike acrobatica: alla fine, a spuntarla è stato lo svedese Martin Soederstrom, grazie a un «percorso netto» che lo ha visto mettere a segno una dozzina di salti a 360 gradi senza commettere un solo errore.

Alle sue spalle si è fatto largo il norvegese Trond Hanson, già trionfatore della tappa di Milano, mentre il terzo gradino del podio è toccato al canadese Brandon Semenuk.
Buoni piazzamenti anche per due dei grandi favoriti della vigilia, il britannico Lance McDermott e l’americano Paul Basagoitia, che rimangono così più che mai in corsa per la vittoria finale.

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