«Tutti pazzi» e basta, anche senza amore

C’è anche Neri Marcorè che li guarda tutti dal Paradiso. Lui se ne sta lassù vestito di bianco, calpestando cotone idrofilo, ricevendo le visite di chi lo evoca in sogno, sorridendo delle umane sorti. Un Bonolis senza Lavazza che gli sceneggiatori hanno deciso di spedire all’altro mondo. C’è un surreale Pietro Taricone che fa il grafico per il settimanale femminile dove lavorano tutte le eroine della fiction di Raiuno. Chissà poi come ci arriva in edicola la rivista dal momento che la redazione è usata come un luogo di autocoscienza comune e nessuno mai scrive un rigo o produce una pagina. Comunque, l’ex Grande Fratello fotocopia come un dannato tirando tardi nella speranza di riuscire a far l’amore con la cattiva redenta (l’ex direttrice) e spruzza ormoni dallo sguardo. Emilio Solfrizzi (a detta di sua nonna) sembra Al Pacino a fine carriera. L’Al Pacino che non recita ma strabuzza gli occhi a ogni inquadratura. Sconvolto dalla morte dell’amico Marcorè vaga per il copione con troppa enfasi. Non presente a se stesso, ai figli, alla compagna, agli amici rimasti, al pubblico a casa. Però la figlia adolescente, Nicole Murgia, scrive il tema più retorico della storia del liceo sulla dipartita del povero Neri e Solfrizzi torna alla vita. Anche la figlia, a dire il vero. Perché nel frattempo si innamora del suo maestro di kick boxing che vede completamente nudo nello spogliatoio della palestra, un paio di minuti di chiappe per lo spettatore, a lei la visuale di fronte, così corre a fare un abbonamento di sei mesi. Poi c’è la co-protagonista, Antonia Liskova che ha sostituito Stefania Rocca. Algidissima deve aver preso il ruolo di supplente terribilmente sul serio perché sembra a passeggio in un copione non suo. Assiste a ciò che accade senza coinvolgimento alcuno. Mentre Carlotta Natoli è stata lasciata vedova e incinta da Neri Marcorè, perciò è furibonda e sale un attimo in Paradiso a dirgliene quattro. Lo pesca con una manciata di cubiste di cui, ovvio, il Paradiso straripa. Ma lui la placa ricordandole di non aver scelto di schiattare. Più che Tutti pazzi per amore, tutti pazzi e basta. Proprio si fatica a capire il perché di una virata tanto surreale. C’era una fiction deliziosamente potabilina.

Con dei bravi attorini, delle belle canzoncine, una trametta carina e sono andati a farne una pantomima con innesti stilistici horror. L’unica pazza (di gioia) sarà la Rocca, per la provvidenziale gravidanza che le fatto declinare l’invito a questo seguito.

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