Roberto Bonizzi
Meglio una vacanza che le spese pazze. È questo il responso del primo week-end di luglio che contrapponeva la voglia di fuga dal caldo e dalla città alla necessità di acquisti a prezzo scontato. «Non possiamo ritenerci soddisfatti» è stato il lapidario ma unanime verdetto alla chiusura delle serrande, ieri sera. Roberto Balsamo, presidente dellAsco Baires, e Giorgio Montingelli, presidente dellAsco Dante, dopo un rapido sondaggio tra i mille negozianti che hanno scelto di tenere aperte le attività anche la domenica non fanno certo i salti di gioia. «Siamo sulle stesse cifre dello scorso anno» spiega Montingelli. «Forse anche un paio di punti percentuali sotto» aggiunge Balsamo. La ragione è la stessa per entrambi. «Troppa gente in vacanza o fuori Milano». E adesso lobiettivo diventa realizzare nel corso della settimana. Per far decollare davvero il periodo dei saldi e rilanciare i consumi.
Diversi i punti critici evidenziati dai commercianti. «Bisogna ricordare - prosegue il presidente dellAsco Dante - che in questo periodo non si vende per guadagnare, ma solo per recuperare le possibili occasioni di guadagno lasciate indietro durante la stagione. E noi partiamo da un preoccupante meno 20 per cento nelle vendite fatto registrare nel mese di giugno. Per questo ci aspettiamo dagli sconti linversione di tendenza che finora, purtroppo, non è arrivata. Cè molta merce in giro e anche la necessità di venderla. Consideriamo che oggi (ieri, ndr) abbiamo dovuto pagare a tutto il personale una giornata di straordinario».
Il presidente dellAsco Baires prova a delineare il ritratto del cliente-tipo della stagione dei saldi. «Chi acquista durante i ribassi non è lo stesso acquirente che entra nei negozi durante gli altri periodi dellanno. I fanatici dei saldi sono disposti a ripiegare su un altro colore o unaltra fantasia di capo se quello che piace non cè. La cosa fondamentale è lo sconto. Mentre il cliente normale vuole quello che ha visto in vetrina. Sono due popolazioni ben differenti». Secondo Balsamo non aiutano nemmeno i super ribassi. «In centro quasi tutti i negozi praticano sconti del 50 per cento. Il cliente però non si lascia incantare: se la merce è molto costosa in partenza, non viene acquistata nemmeno durante i saldi».
Montingelli analizza la tendenza delle spese festive. «Anche chi ha scelto di fare shopping domenica non ha comprato moltissimo. Sacchetti e pacchi non contenevano cinque o sei capi come in altre occasioni, ma un paio di articoli al massimo.
I commercianti si aspettano molto dalla settimana che inizia oggi. Sperando che il «popolo del week-end», tornato dalle ferie, abbia voglia di shopping.
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