Tutto esaurito per i System of a down al Forum

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Jarno Fiore

Tutto esaurito ormai da un mese per l'unica data italiana domani sera al Forum di Assago (inizio ore 21) per quello che a tutti gli effetti è il migliore e più potente gruppo rock del momento, gli americani System Of A Down, nome che con solo quattro dischi all'attivo è ormai divenuto un vero e proprio riferimento per gli amati del metal ma non solo. Americano di passaporto ma armeno nelle origini, il gruppo californiano è riuscito ad imporsi sul panorama mondiale grazie alla sua caratteristica peculiare; unire il nu-metal con i suoni tradizionali della loro terra d'origine, un abbinamento originale e per questo di successo.
Quello dei System Of A Down è il sound più duro ed intransigente uscito allo scoperto negli ultimi anni, una miscela altamente esplosiva creata da quattro musicisti incredibili ed imprevedibili che diventano dei veri e propri animali da palcoscenico, specialmente il cantante/chitarrista Daron Malakian, che spesso improvvisa balletti e danze tradizionali armene, sulle violentissime ritmiche dettate dal resto della band: Serj Tankian (tastiere e voce), Shavo Odadjian (basso) e John Dolmayan (batteria).
Dunque una sorta di metal-folk caucasico, in cui gli estremi della musica si incrociano e stupiscono per come riescono a compensarsi, infatti se il rock dona la potenza, il cantato e le melodie armene addolciscono il tutto, fino a quando arriva il momento dell'esplosione della rabbia figlia dell'hardcore e del punk, dove spunta la vena politico-sociale della band che da sempre è molto impegnata e schierata contro la politica del governo americano.
Come è successo in passato anche il nuovo Mezmerize, album che appena uscito si è piazzato al 4° posto della classifica Italiana, è un disco di denuncia, soprattutto contro la guerra in Iraq e i motivi per cui gli Stati Uniti hanno voluto iniziarla. Schietti e senza peli sulla lingua, i System Of A Down confermano la forza che esprimono con il suono anche nei testi, che, senza paura delle censure del governo (sembra eccessivo ma pare che il gruppo fosse stato sotto osservazione da parte dei servizi segreti USA) esprimono chiaramente quale sia lo stato d'animo che il paese più potente del mondo sta vivendo in questi anni molto confusi.

Non è un caso quindi che i System Of A Down condividano con altri famosi artisti la protesta contro Bush e il suo governo, tra questi Micheal Moore (il regista premiato a Cannes per Fahrenheit 9/11) che aveva collaborato con la band alla regia di un video (Boom - brano contenuto appunto nel citato film di Moore), girato durante una marcia di protesta a New York tre anni fa.

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