Tutto esaurito alla Scala per la Prima dei giovani

Ieri, con un bel sold out, ha debuttato la terza «Primina» della storia del teatro alla Scala. Cioè l’anteprima dell’opera (per il 2010 è La Valchiria di Richard Wagner), che dà il via alla stagione del teatro milanese. Direttore Daniel Barenboim, regista il belga Guy Cassiers. Nel cast Nina Stemme (Brunilde), Waltraud Meier (Sieglinde), Simon O’Neill (Siegmund), John Tomlinson (Hunding), Vitalij Kowaljow (Wotan) e Ekaterina Gubanova (Fricka).
Per il terzo anno consecutivo, il 4 dicembre, il Piermarini è stato offerto ad uso e consumo esclusivo di giovani sotto i trent’anni, i primi ad assistere allo spettacolo (di musica colta) più blasé d’Italia. Alla «primina» si va per vedersi lo spettacolo e punto: niente vippame dentro e contestazioni fuori. I ragazzi, all'italiana, prendono posto all'ultimo minuto: allo scoccare delle 17. Ma poi si bevono l'opera in un sorso, attentissimi, occhio fisso su palcoscenico e display dove scorre la traduzione del testo (in tedesco). Wagner ostico? Per niente, ti rispondono. Seguono commenti puntuali, frutto anche di una certa preparazione: non trovi un ragazzo che non abbia letto libretto o almeno si sia informato sul soggetto. C’è chi lamenta certa staticità della regia, ma in genere promuove la scenografia che per gli aficionados della tradizione magari è troppo moderna, ma per chi vive il presente non è poi così tecnologica, è giusto al passo coi tempi (anzi potrebbe esserlo di più considerando che a un certo punto un video va in tilt: speriamo per il 7). A fine atti, giù con applausi senza risparmio, più qualche «bravo!». «Il pubblico degli Under 30 è meno formale e ha più desiderio di scoprire» rispetto a quello canonico, ci spiega il sovrintendente Stephane Lissner che si lascia sfuggire, «è più simpatico e spontaneo».
I biglietti, tutti a 10 euro, si sono dissolti in un batter d’occhio. Subito, il primo giorno, il 3 novembre, la biglietteria del Teatro è stata presa d’assalto per acapparrarsi i 400 posti a disposizione. Memori delle code dei due anni precedenti, dunque dei biscioni umani che spuntano alle 4 dell’alba, c’è chi ha dormito direttamente fuori dal teatro. Il grosso dei biglietti è stato venduto online. «È stata una corsa» anche per l’online, confessa qualche giovanotto. Ma l’esperienza insegna, dunque quest’anno tutti a cliccare sul sito delle vendite al primo minuto. Esperienza, perché gran parte di questi ragazzi sono ormai habitué della primina, parecchi si sono pure presi un abbonamento. Con la primina e altre iniziative scaligere pensate per i giovani, Lissner vuole rendere il teatro più fruibile alla città: «Se la Scala non stringe legami con la città, non può averli neppure fuori. Se un teatro non è amato dalla sua città, non può essere internazionale», rimarca Lissner, il primo sovrintendente straniero ad occupare la poltronissima. Di fatto, le prime scaligere sono sempre più internazionali, la Valchiria Made in Italy sarà vista in diretta (fusi orari permettendo) in 360 sale di cinema e teatri dagli Usa alla Russia. Certo, proprio Italy questa Valchiria non è. Il progettone ha il triplice marchio «Scala & Staatsoper di Berlino & Toneelhuis di Anversa».

Il prodotto nasce alla Scala, cioè lo vediamo per primi, verrà esportato nel teatro di Berlino, quello diretto da Barenboim, e per la regia, scene e costumi ci si affida in tutto, praticamente chiavi in mano, a Cassiers, dal 2006 direttore di Toneelhuis, il teatro della città dei diamanti, Anversa.

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