Tutto pronto per l’intervento al cuore di Sharon

Prevista una degenza di 24 ore. L’operazione chirurgica ha lo scopo di chiudere un piccolo foro cardiaco, che secondo i medici sarebbe stato la causa del recente ictus

da Gerusalemme

Il primo ministro israeliano Ariel Sharon sarà ricoverato giovedì prossimo all’ospedale Hadassah di Gerusalemme per un lieve intervento al cuore per il quale è prevista una degenza di 24 ore. La salute di Sharon è da settimane al centro dell'attenzione politica locale e anche internazionale poiché l'anziano premier, che compirà 78 anni a febbraio, è indicato dai sondaggi come il grande favorito alle elezioni parlamentari che si terranno il 28 marzo.
Il partito Kadima (avanti), fondato da Sharon appena un mese fa, dopo la sua clamorosa uscita dal Likud, dovrebbe emergere come la prima formazione politica del Paese. Ma è anche un partito che, non essendosi ancora consolidato tra gli elettori, è strettamente identificato con Sharon e deve perciò le sue fortune ai grandi consensi che il premier è riuscito a richiamare sulla sua persona. È chiaro perciò che un'incapacità anche solo temporanea del premier potrebbe completamente rimescolare le carte politiche.
L'intervento al quale Sharon sarà sottoposto mira a ostruire un piccolo foro in un atrio del cuore, che è stato rilevato dai medici nel corso degli esami ai quali è stato sottoposto durante il recente ricovero per il lieve ictus che lo aveva colpito prima di Natale. L'intervento consiste nell'inserimento di un catetere in un'arteria, tramite il quale sarà introdotto una specie di «tappo» che ostruirà il foro.
La decisione di correggere questa malformazione, comune in seno al 15% della popolazione sana, è stata presa per precauzione. A A giudizio dei medici, infatti, è stata proprio questa malformazione a provocare l'ictus, dal quale il premier israeliano si è completamente ripreso.
Sharon, che in attesa dell'intervento riceve iniezioni di anticoagulanti, sarà dimesso dall'ospedale 24 ore dopo, cioè venerdì, e trascorrerà il fine settimana nella sua fattoria nel Negev.

E domenica, con la ripresa della settimana lavorativa, sarà di nuovo a Gerusalemme per presiedere la consueta riunione del governo. In quella di ieri, il primo ministro ha mostrato di non aver perso la sua energia, battendo con forza i pugni sul tavolo e ordinando a gran voce un deciso piano d’azione contro la criminalità organizzata.

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