Tutto come se fosse il primo giorno

A lcune articolesse seguite all’annuncio che Silvio Berlusconi farà un nuovo partito lasciano sbigottiti. Il corsivista di Repubblica Curzio Maltese ha parlato di «toni da tema scolastico da quarta elementare». Eugenio Scalfari ha scritto che «finalmente si è materializzato, corrisponde ai desideri repressi dei suoi fans, alla loro voglia di esibire i muscoli». Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere, è stato addirittura inquietante: «Spira da Berlusconi qualcosa che ha la cadenza rigida e automatica della clonazione di laboratorio». Da Gianni Vattimo, poi, non potevamo aspettarci di meglio: «Berlusconi è l’immagine della tarda modernità fantasticata dal più profondo della provincia italiana». Questo diversamente da Veltroni, che secondo Scalfari prefigura invece «la grande alleanza tra la società civile e la sinistra riformatrice e riformata, tra la borghesia progressista e il lavoro dipendente produttivo». Insomma: si schianterà.

E l’incredibile, di tutte queste frasi, non è tanto che ricordano le profezie di sciagura annunciate quando Berlusconi fondò Forza Italia nel 1994: è che sono proprio quelle, sono tutte frasi pronunciate nel 1994 e che tuttavia si mimetizzano perfettamente tra le reazioni del centrosinistra di oggi. A proposito: Scalfari parlava di Occhetto.

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