Milano - Molti si aspettavano una punizione esemplare per Adriano. Una punizione così severa da cancellare il "peccato" di aver segnato con il braccio nell'ultimo derby. Invece Adriano è stato graziato. Nessuna squalifica per lui. Lo ha deciso il giudice sportivo, chiamato in causa dopo che il procuratore federale Stefano Palazzi aveva invocato la squalifica per "intervento gravemente antisportivo". Il giudice ha esaminato attentamente il filmato, ha visto e rivisto l'azione incriminata e, alla fine, ha deciso: non c'era volontarietà nel gesto del brasiliano. L'attaccante dell'Inter ha toccato il pallone con la mano, su questo non ci sono dubbi. Ma non l'ha fatto apposta. Quindi, a norma di regolamento, non può essere squalificato.
La motivazione "Il colpo di testa (un impatto di lieve entità tra il capo del calciatore e il pallone in parabola discendente, ricostruisce il giudice Tosel) imprimeva al pallone una traiettoria verso il basso che subiva una evidente, rilevante e decisiva deviazione verso la porta avversaria dal contatto con l’avambraccio destro dell’attaccante, proteso in avanti". L’arbitro convalidava la segnatura della rete "non avendo avuto assolutamente la certezza che il calciatore avesse colpito il pallone volontariamente con il braccio e non avendo avuto la percezione che lo stesso gesto fosse finalizzato ad un comportamento antisportivo", come successivamente precisato su richiesta dell’ufficio del giudice sportivo, con un fax, ieri.
Volontarietà o meno E il giudice ricorda che suo compito è limitato ad accertare, ai fini disciplinari, se la realizzazione della rete "sia avvenuta colpendo volontariamente il pallone con una mano (o con braccio), esulando ogni altra considerazione sulle linee guida interpretative del regolamento in tema di fallo di mano". "In tale ottica, la certezza arbitrale circa la involontarietà del gesto - scrive ancora il giudice Tosel - può non essere condivisa ma, per converso, le immagini televisive non consentono di ritenere, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, che il pallone fosse stato volontariamente colpito per realizzare la rete, in considerazione della complessiva dinamica del movimento del corpo in elevazione e della non innaturale posizione del braccio al momento dell’impatto con il pallone, negli attimi immediatamente successivi all’iniziale deviazione di testa. Ed un dubbio, anche se residuale, è incompatibile con l’affermazione di responsabilità disciplinare per condotta gravemente antisportiva".
Il regolamento Nel prendere la decisione il giudice Gianpaolo Tosel ha applicato l'articolo 35.1.3, comma quattro, del Codice di giustizia sportiva. "Costituiscono condotte gravemente antisportive ai fini della presente disposizione: (...) la realizzazione di una rete colpendo volontariamente il pallone con la mano.
La prova Per comminare la squalifica di Adriano le immagini tv avrebbero dovuto dimostrare la volontarietà del tocco di braccio del giocatore. Comunque sia l'eventuale squalifica non avrebbe mai messo in discussione il risultato acquisito sul campo.
Il precedente Il caso più recente di squalifica per un gol di mano (convalidato dall'arbitro) è
quello di Alberto Gilardino, messo a segno dall'attaccante della Fiorentina il 26 ottobre scorso nella gara vinta dai viola in casa contro il Palermo (3-1). In quell'occasione il giocatore fu squalificato per due giornate.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.