In tv «Un due tre stella» sfida i tecnici

RomaSolita sfida al prime time, solito programma dal titolo cinematografico (coppa Volpi a Mastroianni nel 1993), solito prestito radiofonico (Frassica), solita aria sinistra. E solita sfiga nel doversi misurare, all’esordio, con qualcosa di invincibile: Chelsea-Napoli, la Champions all’ultimo sangue. Quasi una predisposizione al flop. A La7 non si cambia, neanche per Un due tre stella, il ritorno in tv (il mercoledì alle 21,15) di Sabina Guzzanti dopo otto anni di surgelatore.
Tutto in diretta per otto (ipotetiche) puntate di «vera» satira con Michelone Santoro che ancora schiuma di rabbia. Anche lei però sembra la solita Guzzanti. Abilmente stuzzicata sul Cavaliere, reagisce con veemenza come ai bei tempi. «Che volete che vi dica? Tornare in tv per me è una bella vittoria, soprattutto in un Paese in cui spesso si viene messi da parte. Ci siamo liberati di Silvio, ma mi devo ancora riprendere da un ventennio terribile, solo il fatto di pronunciare il suo nome mi mette a disagio». Tiene a chiarire che non è più un’ossessione. «Ma Berlusconi è oggettivo, è esistito e continua ad esistere...». Abbiamo capito. Così, per esorcizzare il fantasma d’Arcore - tra una Moana e una Palombelli - pensa di tirar fuori dalla soffitta l’antica maschera di Silvio. «Ma più in là, solo se riesco a non farmi cacciare». In realtà almeno due puntate se l’è assicurate, poi possono chiudere baracca pagando una grossa penale. Difficile. Intanto annuncia un Supermario d’antan, con siparietti prima che diventasse premier. Il Monti top secret verrà svelato attraverso qualche divertente filmato inedito, perché assicura: «C’è sempre un premier nel mirino, sennò che satira è». Ma siccome da Rai3 a La7 il passo è corto, in studio si finirà inevitabilmente per remare a sinistra. Indizi, per ora, lo striscione No Tav in studio e l’incursione del catastrofico Michael Moore.
Si comincia con il tema dell’evasione fiscale; il filmato che accompagna la puntata avrà un titolo quanto mai eloquente: «Montinetor». «Il nostro interesse - spiega la Guzzanti - è quello di far capire alla gente cosa sta succedendo anche perché non possiamo andare a votare e non lo vogliamo anche perché non sapremmo a chi dare il voto. Ma il pubblico ha bisogno di essere informato e di discutere sui problemi veri».
Programma di satira, Un due tre stella non avrà ospiti politici. «Li abbiamo invitati e volevamo fare loro domande vere - racconta la Guzzanti - ma non ci hanno risposto, forse per paura. Abbiamo chiamato D’Alema, ma anche lui non ha accettato di venire». «Una satira che fa un po’ quello che cavolo gli pare» aggiunge, citando Daniele Luttazzi, nei confronti del quale proprio La7 ha appena perso una causa laddove il programma «Decameron» sarebbe stato chiuso, secondo il Tribunale di Roma, in modo arbitrario e illegittimo. «I limiti della libertà d’espressione sono quelli stabiliti dalla legge – dice Sabina – e comunque un accordo c’è: se non gli piace a un certo punto lo possono chiudere». A tornare alla ribalta molti personaggi che fanno parte del repertorio Guzzanti tra cui Barbara Palombelli («L’ho fatta una volta sola a Raiot poi m’hanno segato...»).


Uniche spettacolari parentesi il contaminatore di linguaggio Nino Frassica che porta in tv lo stralunato oroscopo di Radio2 e quel gran cast di Romanzo Criminale che passa dallo spaccio alla finanza creativa con le strisce «Banca della Magliana». «Si sono adeguati pure loro» dice Francesco Montanari, alias il «Libanese». E c’è poco da ridere.

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