
I punti chiave
La scena della concorrente che viene pizzicata da Mike Bongiorno con i bigliettini nel reggiseno durante una delle puntate di "Telemike", fortunato quiz degli anni '90, è rimasta nella storia della televisione italiana. Quella sera di 35 anni fa, la signorina Maura Livoli si giocava un montepremi finale da 120 milioni di vecchie lire quando venne sorpresa da Mike ad armeggiare con una serie di foglietti e venne squalificata. "Complimenti, signorina. Come gli scolaretti a scuola. Come si permette, mentre io sto leggendo le domande per un valore di 120 milioni? Lei stava compiendo una truffa", tuonò Bongiorno in diretta tv. Trentacinque anni dopo quella scena cult, Maura Livoli - oggi psicologa e psicoterapeuta - è tornata a parlare di quella sera sulle pagine del Corriere: "Quella storia mi ha fatto soffrire tanto".
Cosa accadde in studio
Sulle pagine del quotidiano Livoli ha raccontato di avere avuto seri problemi di salute durante le registrazioni della puntata incriminata: "Ebbi una colica renale, diagnosticata poi anche al San Raffaele, e chiesi di interrompere. In studio derubricarono il caso a un attacco d’ansia, quelli che io curo, e mi diedero delle gocce. Andai avanti, ma non ero lucida. I bigliettini furono un errore, ma non ero in me. Se lo fossi stata non avrei portato i foglietti in cabina oppure li avrei gettati a terra, non sotto il reggiseno. Mi servivano per ripassare, non c'erano scritte le domande". L'episodio è stato ricordato per anni e per lei è diventato una sorta di "croce".
L'umiliazione
Parlando della reazione di Mike la signorina Livoli non ha dubbi: "Un'umiliazione. Si metta nei panni di una ragazza di trent'anni. Meritavo la squalifica, ma fu il modo a ferirmi, come venni trattata in onda, addirittura si parlò di sceneggiate. E solo alcuni giorni dopo mi accorsi del prezzo che avrei dovuto pagare. Dopo la messa in onda divenni un bersaglio, ricevevo telefonate anonime a casa. Addirittura quando trafugarono la salma di Mike Bongiorno dissero: 'Sarà stata la signorina Livoli…'. Una gogna per cui ho sofferto e pianto, anni dopo dovetti cambiare nome sui social". Ancora oggi Maura Livoli vive con tristezza e disagio quanto accaduto: "Per anni è capitato che alcuni miei pazienti, in studio, mi chiedessero se fossi io quella dei bigliettini a Telemike. Ho passato il tempo a spiegare che si è trattato di un incidente di percorso, che ho sbagliato, ma stavo male. Se capitasse oggi, dopo un'umiliazione del genere, il conduttore sarebbe costretto a scusarsi in diretta. Con una donna, poi...".
La richiesta di risarcimento
La vicenda finì addirittura in tribunale. "Con mio padre decidemmo di chiedere un risarcimento, che avremmo devoluto in beneficenza. Dopo dieci anni venne archiviato tutto", ha raccontato Maura Livoli, proseguendo: "Con un telegramma costato un milione di lire chiesi formalmente di non mandare in onda la registrazione, e invece prima della puntata furono trasmesse delle anticipazioni, a mo' di scoop. Del resto avevo firmato una liberatoria. Un noto avvocato mi disse: 'Chiediamo un miliardo e mezzo', poi mi mollò e me lo trovai dall’altra parte". La signorina Livoli Mike Bongiorno lo rivide in aula durante il procedimento, in una sola occasione: "L'ho perdonato: lui era solo il conduttore di una trasmissione ben più grande, la sua responsabilità fu l'aver usato quei modi. Il castello su quella vicenda lo costruirono altri. Ripeto: a fronte di un mio errore". Il passato, però, oggi rimane alle spalle nonostante l'amarezza: "Ho cercato di lasciarmela alle spalle, di ricominciare.
Ai tempi mi chiamò anche la segreteria di Bruno Vespa per invitarmi in trasmissione. Rifiutai, temevo avrebbero rimandato in onda lo spezzone. Pensi che non ho più neanche la cassetta. Non l'ho più rivista".