Diavolo d'una Milly. Per vent'anni è riuscita a costruire cast di Ballando con le stelle sempre più intriganti. Ma per l'edizione del ventennale (da domani su RaiUno) ha superato sé stessa. Non solo approntando una squadra ad alto tasso di notorietà - con, fra gli altri, Nancy Brilli, Marcella Bella, Martina Colombari, Fabio Fognini, Rosa Chemical, Filippo Magnini e, stavolta concorrente invece che conduttore, Paolo Belli - ma soprattutto riportando sugli schermi il personaggio tv più discusso e (proprio per questo) più atteso: Barbara D'Urso. "Psicologicamente è stata una scelta difficile - racconta Carmelita, che ballerà con Pasquale La Rocca -. Ma l'ho fatta per rincontrare quel pubblico dal quale sono stata strappata due anni fa. Però ho dovuto accettare di non essere più quella che decide tutto lei. Qui sono gli altri, a decidere per me. E abituarsi è stato difficile; anche coraggioso. Ci vuole una certa dose di umiltà, nel dire Ok". Non si sofferma troppo sulle cause dell'allontanamento da Mediaset ("Ho sempre seguito quello che l'azienda chiedeva. Barbara D'Urso ha sempre detto Va bene. Ma le cause vere usciranno fuori, un giorno") e ancora non sa se questo ritorno di basso profilo preluderà a progetti Rai più consistenti: "Per ora mi metto in gioco. Poi, se sono rose Rai, fioriranno E se non fioriranno un motivo ci sarà". Milly le ha chiesto di essere sé stessa; "e forse verrà fuori una D'Urso diversa, più fragile, che la gente non sospetta". Per la sua partecipazione a Ballando ("In occasione del ventennale trasmesso anche su Rai Radio 2", annuncia il direttore Giovanni Alibrandi) "non sono stata pagata cifre astronomiche precisa -. Ho solo accettato il cachet che mi è stato offerto". Quanto alle prevedibili scintille che scoppieranno fra lei e la Lucarelli (qui il giochetto di Milly, più che intrigante, si fa palese) ostenta olimpico distacco. "Per me non è un problema.
Selvaggia la trovo simpatica, intelligente. Giuro che è vero. E non ho bisogno di sviolinarla: lo sa anche lei. In questo programma ognuno sostiene un ruolo. Io ballo, lei giudica. Quindi non ho paura di lei. Semmai ho paura di ballare male".