
Tra le figure più amate del cast fisso di Ballando con le Stelle c’è Rossella Erra, la “tribuna del popolo”, che con la sua spontaneità e il suo entusiasmo rappresenta da anni la voce del pubblico in studio. Quest’anno per lei sarà la sesta edizione in questo ruolo, a cui si aggiungono due da inviata: un percorso che l’ha resa ormai un volto simbolo del programma.
Dopo la animata conferenza stampa dove Barbara D’Urso ha catalizzato l’attenzione dei giornalisti, abbiamo parlato con Rossella alla vigilia di questa stagione così speciale.
Rossella Erra questa sarà la sua sesta edizione come tribuna del popolo. Come vive questa ricorrenza così particolare?
È vero, questa è la mia sesta edizione come tribuna, più due da inviata: quindi otto edizioni in totale! Quest’anno poi c’è un motivo in più per festeggiare, perché Ballando con le Stelle compie vent’anni e questo traguardo lo sentiamo tutti come un grande compleanno di famiglia.
Quanto conta il supporto del pubblico e dei commentatori laterali per la riuscita di una performance?
Il pubblico è fondamentale, è la vera linfa dello show. I commentatori laterali sono importanti, certo, ma è il gradimento del pubblico a fare davvero la differenza. Senza il calore e l’energia di chi ci segue da casa e in studio, Ballando non sarebbe quello che è.
Lei è stata spettatrice appassionata di danza. Quali sono i momenti più memorabili che ricorda a Ballando?
Ce ne sono tanti. Mi viene in mente un Paolo Conticini strepitoso, oppure Gabriel Garko che, nonostante gli infortuni, ha continuato a mettersi in gioco con determinazione. E poi l’amore nato su questa pista tra Bianca Guaccero e Giovanni Pernice, che ha emozionato tutti noi.
Cosa significa per lei dispensare tesoretti e come sceglie quando e a chi darli?
Non è mai una scelta facile, perché dietro ogni tesoretto c’è un criterio preciso. Può esserci il tesoretto della “vendetta”, quando un concorrente viene criticato troppo duramente e io sento di dovergli tendere una mano. Oppure quello dell’incoraggiamento, per chi non riesce a sbloccarsi e ha bisogno di un’occasione in più. C’è il tesoretto del racconto, quando il ballo trasmette una storia che arriva dritta al cuore. E infine quello dell’eccellenza, quando una coppia dimostra davvero di saper ballare.
Secondo lei quali caratteristiche rendono vincente una coppia a Ballando?
Tre cose: ballo, emozione e racconto. Perché senza il racconto si resta a livello di pura esibizione. Quando invece la danza riesce a trasmettere una storia, allora conquista tutti.
Un consiglio che darebbe ai concorrenti di quest’anno?
Rispondete sempre. Una parola vale più di un silenzio. Il silenzio non vi aiuta, quindi parlate. E se proprio non ci riuscite, tranquilli: parlo io per voi!
Guardando al futuro, pensa che questo ruolo possa aprire altre opportunità televisive o
artistiche?Se qualcuno vuole, io ci sono. Sono disponibile a nuove esperienze, ma il mio cuore resta qui, a casa, con Ballando con le stelle. E quest’anno festeggeremo tutti insieme i vent’anni di questo programma meraviglioso.