Alla fine tutto è semplice, il messaggio, lo scopo, i perché. Basta trovarsi di fronte Billie Joe Armstrong dei Green Day che canta con Bono sereno sullo sfondo, le chitarre che raschiano accordi quasi punk, ladrenalina che gronda dalla batteria per rendersi conto che i video di solidarietà, come questo, non hanno bisogno di genialate eclatanti, di invenzioni, di trucchetti strappacuore. Basta esserci. Gli U2 e i Green Day suonano insieme per New Orleans dopo Katrina (ci sono estratti dal loro concerto laggiù) e la canzone è di quelle che non restano, ritornello a parte che è quasi gospel. Ma le immagini sì. Non ci sono lacrime posticce, in The saints are coming, né appelli un tanto al chilo, solo lucidità nella scelta delle immagini, come quel cartello stradale che spunta da un mare dacqua: «Emergency street», strada dellemergenza. O laltra scritta anonima appoggiata sullo sfondo di morte: «Non è come avete visto in tv». I santi stanno arrivando e in cielo passano i caccia, gli elicotteri, le ali dellimpotenza americana di fronte al male apocalittico.
E dietro portano queste note, la voce di Bono, la zazzera di Billie Joe Armstrong, il rock emozionato e pure la voglia per una volta di chiedere aiuto senza affogare nella retorica.U2/GREEN DAY The saints are coming (Universal)
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