Ubriaco contromano sulla A26, 4 morti

Ubriaco contromano sulla A26, 4 morti

Il viaggio verso la Slovenia di cinque giovani francesi, tutti ventenni o poco più che stavano andando in vacanza, finisce alle prime ore dell’alba sulla A26 contro un Suv Q7 si schianta frontalmente con la loro macchina e si porta via quattro vite. Sono le 5.30 del mattino quando sull’autostrada Genova Voltri-Gravellona Toce tra Ovada e il bivio per la A7/A27, un albanese di 35 anni alla guida di un fuoristrada sta viaggiando verso Alessandria. È ubriaco, il suo tasso alcolemico pari a 1,51 microgrammi al litro, come riveleranno poi i risultati dei test, è tre volte superiore al limite massimo consentito. Accanto a lui, in macchina, c’è una giovane ragazza russa, di 31 anni. Si chiama Tatiana Prostakova e come Ilir Beti, il ragazzo albanese imprenditore edile, vivono entrambi ad Alessandria.
Ma poi succede qualcosa, Ilir cambia improvvisamente idea. Un colpo di testa, forse dovuto alla sbronza dopo una serata di festa. Il giovane inverte la marcia e si dirige con il Suv verso Genova percorrendo l’autostrada in contromano.
Il primo impatto è con una Peugeot, il fuoristrada prende la fiancata dell’auto. Poi lo schianto violentissimo contro l’Opel con a bordo i cinque ragazzi francesi, tre donne e due uomini. Per tre di loro non c’è scampo: Julienne Raymond, 27 anni, di Le Castellet, il coetaneo Vincent Lorin, di Sanary-sur-mer, Audrey Julien Reynard di 24 anni che viveva a Signes muoiono sul colpo. Mentre la loro amica, Elsa Rita Desliens di 22 anni appena viene ricoverata in condizioni drammatiche all’ospedale di Alessandria nel disperato tentativo di salvarle la vita, ma muore qualche ora dopo.
Ferita in modo più lieve è la terza ragazza, Laurent Boette, di 27 anni che il personale medico del 118 accorso sul posto, trasferisce all’ospedale di Novi Ligure.
Nell’incidente viene coinvolta anche una terza macchina, mentre il guidatore della Peugeot, Mario Gastaldi di 79 anni, se la cava con qualche ferita superficiale e un grande spavento.
Lui, Ilir Beti, invece esce illeso dal micidiale incidente così come la ragazza russa che gli siede accanto. C’è la polizia stradale sul posto per rilievi e per raccogliere le testimonianze che ricostruiscano la dinamica dell’incidente. All’inizio Ilir nega di aver percorso contromano l’autostrada, poi durante l’interrogatorio crolla e viene indagato in stato di libertà per omicidio colposo, lesioni colpose e guida in stato di ebbrezza. A confermare la traiettoria del fuoristrada è anche il tracciato del Telepass a cui risalgono gli agenti della polizia.
Intanto il traffico si blocca sull’A26, solo qualche ora più tardi, il tratto verrà riaperto.

Lo schianto di Ovada fa intervenire il presidente del Codacons, Carlo Rienzi che chiede controlli a tappeto con etilometri su strade e autostrade, specialmente in vista di domani, ferragosto. «Quando tra feste e falò in spiaggia il grado alcolemico negli automobilisti salirà non poco».

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