Uccisa a undici anni dall’influenza A: è la prima bimba

La dodicesima vittima dell’influenza A, la prima vittima tra i giovanissimi, è una bambina di Pompei. Aveva undici anni ed è morta venerdì pomeriggio nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale per bambini Santobono di Napoli dopo solo 40 minuti di ricovero. Le condizioni di E. D., si sono aggravate con estrema rapidità. La piccola ha avvertito febbre e spossatezza mercoledì scorso: il suo pediatra le ha prescritto una cura tradizionale, ma l'acuirsi dei sintomi - astenia, vomito e febbre sempre più alta - hanno indotto i genitori ad andare all'ospedale di Scafati all'alba di venerdì. I sanitari l'hanno fatta trasferire all'ospedale pediatrico dov’è giunta in condizioni critiche, tanto che in ambulanza è stato necessario rianimarla. Quaranta minuti dopo l'arrivo al pronto soccorso, la bimba è morta. I sintomi accusati prima del decesso hanno fanno sospettare ai medici un caso di influenza A, poi confermato dal responso del tampone. La salma della piccola è stata trasportata all'università Federico II, dove solo l’autopsia spiegherà con certezza le cause del decesso.
La storia di E. D. allunga la lista delle vittime per l’influenza che hanno colpito Napoli. Ben sei morti su dodici, infatti, sono avvenute nei diversi ospedali del capoluogo campano, primo tra tutti il Cotugno. Ma il virus A si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta la Penisola, le situazioni critiche aumentano e colpiscono soprattutto i bambini. Sette sono attualmente ricoverati al Policlinico Umberto I di Roma, tre di loro, affetti da patologie invalidanti, sono in terapia intensiva.
Gravi anche le condizioni di una bambina bolzanina di 11 anni ricoverata da una settimana alla Clinica universitaria di Innsbruck (Austria). È tenuta in vita con una macchina cuore-polmone.
Le situazioni a rischio, sono - per fortuna - limitate ma, secondo gli esperti dell'Istituto superiore di Sanità, i casi di influenza A crescono soprattutto nella fascia che va dai cinque ai 14 anni. E secondo la Società italiana di pediatria, attualmente ci sarebbero tre milioni di bambini contagiati. Ne sanno qualcosa le mamme italiane che in una settimana si sono ritrovate ad affrontare l’emergenza pandemica nelle pareti domestiche. Le classi sono praticamente decimate, soprattutto al Centro-Nord e i bambini in età scolare con l’influenza A si moltiplicano per via della promiscuità. La maggior parte di loro se la cava con un febbrone e tosse per qualche giorno, i più sfortunati e meno forti dal punto di vista immunologico, però, necessitano di cure ospedaliere. Del resto, «la fascia di età tra i 5-14 anni non è tra quelle più a rischio, semmai e tra le più colpite perché registra il maggior numero dei casi», rassicura Alberto Ugazio, direttore del Dipartimento di Medicina Pediatrica dell'ospedale Bambino Gesù di Roma. Che fa un accenno al caso della bambina napoletana. Secondo il pediatra, «è importante sapere se la bambina deceduta a Napoli apparteneva a un gruppo a rischio, cioè se soffriva di una patologia cronica o se era sana. In quest'ultimo caso - ha sottolineato Ugazio - è possibile che sia deceduta per una forma di polmonite virale che colpisce soggetti particolarmente sensibili». Per quanto riguarda la mortalità, «dai dati raccolti dalle ondate di pandemia che si sono avute nella parte sud del mondo - ha aggiunto l’esperto - la mortalità anche nella fascia di età più giovane è comunque bassa».
Ma la cosiddetta suina non risparmia anche le donne in gravidanza, categoria a rischio per cui dovrebbe essere disponibile il vaccino nel giro di qualche settimana e utilizzabile solo in gravidanza avanzata. Nel frattempo i medici preferiscono non rischiare complicazioni. E le puerpere che vengono colpite dal virus vengono operate con cesareo appena possibile. Com’è successo a una donna savonese alla 35esima settimana di gravidanza che ha dato alla luce un bambino al San Martino di Genova tramite un cesareo. Ora mamma e neonato sono ancora sotto osservazione perché il bambino aveva dei problemi.

È andata meglio a una signora di 37 anni di Trani colpita dal virus alla 33 esima settimana. Da due giorni mamma di un bambino che è in buone condizioni di salute.
Attualmente i casi rilevati dai medici sentinella sono 200mila, ma ci sono stime che parlano di una diffusione esponenziale nelle ultime ore.

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