Uccise bimba: chiesto l’ergastolo

All'età di due anni e sette mesi, Maria Geusa venne uccisa con «violenza brutale» dall'imprenditore Giorgio Giorni. Subì sevizie anche sessuali ripetute nel tempo delle quali era consapevole la madre della bambina, Tiziana Deserto. A sostenerlo sono i pm Giuseppe Petrazzini e Andrea Claudiani che per questo hanno chiesto al gup di Perugia di condannare all'ergastolo l'imprenditore di Sansepolcro e di rinviare a giudizio la donna. Lo hanno fatto al termine di una requisitoria cominciata ieri mattina e proseguita per tutta la giornata. I pubblici ministeri hanno differenziato le loro richieste in quanto Giorni ha ottenuto di essere processato con il rito abbreviato, mentre la Deserto ha scelto la «normale» udienza preliminare. Secondo i due pm Maria Geusa sarebbe stata portata più volte nell'abitazione dell'imprenditore edile, a Città di Castello, subendo ripetute violenze sessuali. Nello stesso appartamento fu condotta la mattina del 5 aprile del 2004 dopo essere stata affidata all'uomo dalla madre della quale era amico, nonché datore di lavoro del padre, Massimo Geusa. Quel giorno l'imprenditore - è la tesi dell'accusa - avrebbe nuovamente violentato Maria.

L'avrebbe contemporaneamente sottoposta a forti percosse di fatto uccidendola (la bambina morì il 6 aprile nell'ospedale dove Giorni stesso l'aveva portata). Violenze delle quali - ritiene ancora l'accusa - era consapevole la Deserto che avrebbe in pratica prestato la figlia all'uomo.

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