Uccise rapinatore, tabaccaio a processo

Nell’assalto di tre anni fa sparò al bandito e ferì il complice

Giovanni Petrali, il titolare del bar tabacchi di piazzale Baracca che nell’estate di tre anni fa uccise un bandito e ferì gravemente il suo complice reagendo a un tentativo di rapina, sarà processato il prossimo 14 novembre davanti ai giudici della prima Corte d’Assise.
Il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio volontario e tentato omicidio è stato deciso ieri dal giudice per le udienze preliminari Anna Cattaneo, dopo che martedì scorso si era riservata sulla richiesta del pubblico ministero Laura Barbaini, titolare dell’indagine.
Nella ricostruzione della Procura, Petrali (oggi 73enne) avrebbe sparato anche fuori dal locale, alle spalle dei due rapinatori e a distanza ravvicinata, mentre questi cercavano di raggiungere lo scooter sul quale erano arrivati. Diversa la tesi dei difensori del tabaccaio, gli avvocati Marco Martini e Marco Petrali, figlio dell’imputato, secondo cui i colpi furono esplosi dall’uomo mentre i malviventi si trovavano ancora all’interno del bar, e non in strada. E sul punto contrastano anche le due ricostruzioni fatte dal consulente nominato dal pubblico ministero e quella del perito della difesa.
L’episodio risale al 17 maggio del 2003. Alfredo Merlino e Andrea Solaro entrarono nella tabaccheria «Baracca», all’angolo con viale di Porta Vercellina, puntando poi una pistola contro Petrali e intimandogli di consegnare l’incasso della giornata. Il tabaccaio reagì, esplodendo alcuni colpi con la pistola che teneva sotto il bancone.


Nel corso della sparatoria, Merlino (30 anni) venne ucciso, mentre il complice Solaro, 19enne, venne gravemente ferito. E, dopo aver trascorso un breve periodo nel carcere di San Vittore, nell’aprile del 2004 venne condannato con patteggiamento a 4 anni e sei mesi di reclusione.

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