Non certo un bel modo per concludere una piacevole serata. Reduci da unabbondante cena in un ristorante di via Varanini (una traversa di viale Monza, tra Pasteur e Rovereto) un gruppo di sei amici sudamericani mai avrebbero immaginato che la loro festa si sarebbe tramutata in tragedia. E invece uno di loro, Alex Patricio Anilema Troya, 33enne, ecuadoriano e incensurato, è stato aggredito e accoltellato a morte da un altro gruppo di sudamericani lì, davanti al ristorante, mentre chiacchierava con i suoi amici, in una tranquilla notte dagosto in cui la città è ancora più vuota del solito. È andata meglio a un suo amico e collega in una società di servizi - Evaristo Jesus Hidalgo Carchis - 44enne, peruviano pure lui immigrato regolare e senza precedenti penali, rimasto ferito nel tafferuglio e ora ricoverato alla clinica Santa Rita dove laltra notte è arrivato, accompagnato dalla convivente, completamente ubriaco e con la lama, lunga 15 centimetri, di una piccola sciabola ancora conficcata nella schiena. La stessa che ha ucciso sul colpo lamico, colpito sotto la clavicola sinistra.
Gli investigatori della squadra mobile ora stanno cercando i tre del gruppetto omicida, notati da una testimone allontanarsi in macchina a fari spenti subito dopo il delitto. Anche loro hanno cenato nello stesso ristorante, ma a un altro tavolo, perché i due gruppi non si conoscevano.
Cosa può essere accaduto allora da sfociare addirittura in un omicidio? Secondo la polizia tutto è circoscritto ai fatti svoltisi nel ristorante e quindi le ragioni del fattaccio, oltre ad essere sicuramente futili, sono «aggravate» anche dallelevatissimo tasso alcolico dei presenti.
Commenti inopportuni o un'occhiata sbagliata? È presto per dirlo. Intanto - mentre il ferito sembra non collaborare - in questura sfilano, i testimoni: il proprietario e gli altri clienti del locale.
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