Ucciso il figlio del comandante olandese

Kabul. Due militari olandesi sono stati uccisi ieri da un ordigno collocato su una strada nel sud dell’Afghanistan. Una delle vittime, Dennis Van Hum, 23 anni, tenente, era il figlio del capo di Stato maggiore dell’Esercito olandese, il generale Peter Van Hum, che solo l’altro ieri aveva assunto l’incarico. Nell’attentato sono rimasti feriti altri due militari. In un primo tempo i talebani si sono assunti la responsabilità dell’attacco dicendo di ignorare la presenza di Dennis Van Uhm sul mezzo preso di mira. In seguito, un portavoce dei guerriglieri integralisti islamici, Yussuf Ahmadi, ha chiamato la France Presse: «Sapevamo che il figlio del generale era sul veicolo. Lo abbiamo identificato e attaccato. Innanzitutto perché gli olandesi hanno occupato l’Afghanistan e poi perché hanno insultato l’islam». Sono 16 i militari dei Paesi bassi morti in Afghanistan dall’inizio della missione internazionale a guida Nato, in cui sono impiegati 16.000 militari olandesi. Nei mesi scorsi un’altra presenza «eccellente» e a rischio, fra i militari schierati in Afghanistan, è stata quella del principe Harry, il figlio minore di Carlo d’Inghilterra.

La sua missione segreta, di 10 settimane, si è conclusa a febbraio, quando un sito ha rotto il silenzio stampa. I talebani hanno detto di sapere che il principe si trovava nel paese e di aver tentato di organizzare la sua cattura.

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