Ucciso con un pugno: in manette 2 minori rom
11 Agosto 2009 - 18:06Sono stati arrestati i due presunti responsabili della morte di Antonio De Meo, lo studente morto dopo essere stato colpito da un pugno alla testa. I due, di 15 e 17 anni, sono di etnia rom. E' finito in manette anche il genitore di uno dei ragazzi per incendio e ricettazione
Teramo - Sono tre i minorenni italiani, di
etnia rom, coinvolti nella rissa che ha portato alla morte dello
studente marchigiano Antonio De Meo, colpito da un pugno e morto sul
colpo. Due di loro, di 15 e 17 anni, sono stati arrestati, il terzo,
tredicenne, non è imputabile ed è stato denunciato.
Arrestato anche il padre di uno dei giovani, accusato di aver
aiutato il ragazzino a disfarsi del motorino rubato con il quale
sarebbe fuggito dal luogo dell’aggressione. Il giovane ucciso,
studente universitario a Bologna, dopo avere finito il turno di
cameriere stagionale in un hotel, aveva raggiunto il chiosco di un
venditore ambulante di panini a Villa Rosa di Martinsicuro, vicino
Teramo, dove aveva avuto una discussione con i tre ragazzi per la sua
bicicletta che era stata spostata. Dalle parole i tre sono passati
alle mani, sferrando il pugno che ha portato alla morte di De Meo.
Omicidio preterintenzionale I due minori sono ora accusati di omicidio preterintenzionale in
concorso ed uno dei due anche di concorso in incendio e
ricettazione. In manette è finito anche il padre di un minorenne,
per ricettazione e incendio: saputo cosa aveva fatto il figlio
questi aveva infatti dato fuoco al motorino con il quale il
giovane era scappato dal chiosco, un mezzo che era stato tra
l’altro rubato ai primi di luglio a Giulianova.