Ucciso con un pugno: in manette 2 minori rom

Sono stati arrestati i due presunti responsabili della morte di Antonio De Meo, lo studente morto dopo essere stato colpito da un pugno alla testa. I due, di 15 e 17 anni, sono di etnia rom. E' finito in manette anche il genitore di uno dei ragazzi per incendio e ricettazione

Ucciso con un pugno: in manette 2 minori rom

Teramo - Sono tre i minorenni italiani, di etnia rom, coinvolti nella rissa che ha portato alla morte dello studente marchigiano Antonio De Meo, colpito da un pugno e morto sul colpo. Due di loro, di 15 e 17 anni, sono stati arrestati, il terzo, tredicenne, non è imputabile ed è stato denunciato. Arrestato anche il padre di uno dei giovani, accusato di aver aiutato il ragazzino a disfarsi del motorino rubato con il quale sarebbe fuggito dal luogo dell’aggressione. Il giovane ucciso, studente universitario a Bologna, dopo avere finito il turno di cameriere stagionale in un hotel, aveva raggiunto il chiosco di un venditore ambulante di panini a Villa Rosa di Martinsicuro, vicino Teramo, dove aveva avuto una discussione con i tre ragazzi per la sua bicicletta che era stata spostata. Dalle parole i tre sono passati alle mani, sferrando il pugno che ha portato alla morte di De Meo.

Omicidio preterintenzionale I due minori sono ora accusati di omicidio preterintenzionale in concorso ed uno dei due anche di concorso in incendio e ricettazione.

In manette è finito anche il padre di un minorenne, per ricettazione e incendio: saputo cosa aveva fatto il figlio questi aveva infatti dato fuoco al motorino con il quale il giovane era scappato dal chiosco, un mezzo che era stato tra l’altro rubato ai primi di luglio a Giulianova. I due erano già stati fermati ieri mattina e portati in caserma, insieme ad altri due giovani che invece erano estranei all’aggressione in quanto solo "spettatori" dell’accaduto.

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