Udc, parte la conta dei «ribelli» all’alleanza con i comunisti

Udc, parte la conta dei «ribelli» all’alleanza con i comunisti

Palle al centro. Qualcuno una bugia elettorale l’ha già detta. E domani sera si inizierà a vedere chi ha taroccato la verità per dimostrare di aver ragione. La sfida, per l’appunto, si gioca tutta in casa dell’Udc. Il segretario regionale Rosario Monteleone e, a seconda delle circostanze, anche alcuni dirigenti liguri del partito vanno negando qualsiasi disaccordo della base con la scelta di portare i centristi con l’estrema sinistra. La notizia dell’infuocata assemblea di Sestri Levante sull’alleanza con Claudio Burlando anticipata dal Giornale era stata quasi smentita. Era tutto talmente falso che domani sera, proprio a Sestri Levante, partirà la rivolta della base Udc. Alle 21, all’hotel Nettuno, si terrà il primo incontro dal titolo «Uniti Dal Centro con la sinistra? No, grazie». Con le lettere UDC maiuscole che campeggiano al centro del manifesto di convocazione per dimostrare chiaramente a chi è rivolto l’invito a partecipare.
Perché il primo incontro? Lo spiega Sergio Cattozzo, già segretario regionale del partito di centro, poi destituito d’autorità senza congresso. E ora candidato nelle liste del Pdl. È lui ad aver promosso la serata. «Si tratta dell’inizio formale del confronto con gli elettori dell’Udc e con quei rappresentanti del partito che hanno deciso di non restituire la tessera, ma che non possono accettare la svolta a sinistra - spiega Cattozzo - Dopo l’appuntamento di Sestri ne seguiranno altri in diversi comuni del Tigullio e della provincia di Genova. Così come in altre parti della Regione ci sono già iniziative di aperto dissenso».
La Valpetronio resta però un territorio fondamentale di questa conta interna all’Udc. Perché proprio qui, dove forte è la ribellione, il partito ha un peso determinante. «Alle ultime amministrative, in tre comuni su quattro, l’alleanza Pdl-Udc ha portato alla vittoria. E uno dei tre sindaci è del partito di Casini - sottolinea Cattozzo, riferendosi a Giovanni Collorado, primo cittadino di Casarza Ligure grazie all’appoggio preponderante del centrodestra - Oggi questi amministatori, così come i rappresentanti del partito sono in difficoltà. Rispetto la loro decisione di restare nell’Udc per combattere la scelta dall’interno, sono sempre rimasto in contatto con loro. Mi risulta persino che avevano deciso di confrontarsi in sede, ma che alcuni dirigenti regionali gli abbiano negato la struttura per un confronto sulle posizioni. Si sono visti in una pizzeria». Per domani Cattozzo ha così organizzato l’occasione ideale per dare loro una voce. «Dai primi contatti, dalle telefonate ricevute è prevedibile un grande afflusso - la butta lì il candidato Pdl che potrebbe raccogliere proprio i voti degli scontenti per dimostrare la forza della base - Non solo da parte di elettori, ma anche di chi ha responsabilità a livello locale. Di quelle persone senza le quali è dura organizzare una campagna elettorale». Cattozzo si dice convinto che due terzi del partito non voterà Burlando, qualcuno sceglierà il voto disgiunto dando il voto a Biasotti e la preferenza al partito.
E intanto sempre da Sestri Levante arriva un’altra dura presa di posizione contro l’ex candidato sindaco del centrodestra, Giuseppe Ianni, ora passato all’Udc. Gianteo Bordero, capogruppo Pdl in Comune, gli chiede le dimissioni, dal momento che è stato eletto grazie ai voti di una parte rispetto alla quale ora si contrappone. «Massimo Bixio, quando passò con il Pd, fece questo gesto», sottolinea Bordero.
E se dalla base le cose non vanno bene, anche ai massimi livelli regionali l’Udc continua a incassare colpi bassi dagli alleati. Cristina Morelli dei Verdi, dopo aver costretto Monteleone a ritirare l’emendamento sulla legge sull’edilizia, sfida l’Udc sui temi dell’accordo firmato con Burlando. I centristi infatti avevano detto di aver ricevuto garanzie a proposito dello sviluppo del nucleare.

E ora i Verdi annunciano di voler «ripartire dal programma». Che ovviamente cosa prevede? No al nucleare e l’impegno a «fare fronte all’anacronistico piano nucleare del governo Berlusconi». L’Udc infatti ha scelto Burlando proprio perché dava garanzie sul programma.

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