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Udine La Procura indaga sulle volontà di Elu Spunta l’ipotesi di sequestrare la sua camera

Potrebbe venire dalla Procura della Repubblica di Udine, oltre che da un decreto legge del governo, lo stop all’attuazione del decreto della Corte di appello di Milano che consente l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione di Eluana Englaro. Al vaglio della scelta del procuratore del capoluogo friulano, Antonio Biancardi, l’ipotesi di procedere al sequestro della stanza nella quale si trova Eluana, nella casa di riposo La Quiete di Udine, o a quello delle apparecchiature necessarie all’interruzione dell’alimentazione. «È un suo potere - ha spiegato uno dei legali della famiglia Englaro, l’avv.Giuseppe Campeis - e può farlo direttamente o può chiederlo al Gip. Può farlo per evitare che si compia quello che lui potrebbe ritenere un reato, o per acquisire elementi utili alle sue indagini. Tutte ipotesi - ha sottolineato Campeis, che ieri mattina, in Procura, insieme all’anestesista Amato De Monte, ha incontrato Biancardi in quello che ha definito “un colloquio informale” - ma è chiaro che si tratta di qualcosa di più di semplici ipotesi teoriche».
È certo, infatti, che la Procura ha avviato indagini per verificare il contenuto di alcuni dei numerosi esposti che in questi giorni sono giunti alla polizia, ai carabinieri e alla stessa Procura. Sostengono che, nonostante il convincimento dei giudici della Corte di appello di Milano, quella di morire non è la vera volontà di Eluana. Citano persone, testimoni, circostanze che affermerebbero il contrario e sostengono che se, in quella casa di riposo di Udine si «staccasse la spina», si commetterebbe un omicidio che, invece, la Procura ha il dovere di fermare. È così che l’inchiesta, appena partita, ha già imboccato due binari distinti. Il primo è quello riferito alla volontà presunta di Eluana; il secondo è quello della valutazione dei rischi che alla Quiete di Udine si commetta un reato. Sul primo fronte Biancardi ha già mosso i primi passi e li ha annunciati in uno scarno comunicato che ha preso il posto di una sua conferenza stampa (prima annunciata e poi annullata). Alla polizia giudiziaria sono state delegate le audizioni di alcune persone citate negli esposti, amici e parenti di Eluana che si trovano a Lecco e nel Nord Italia e che potrebbero conoscere elementi sulla volontà di Eluana.

Saranno ascoltate, in un clima di riservatezza totale, già nelle prossime ore.

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