Mai più conti taroccati: è con questo obiettivo che lEcofin ha attribuito ieri a Eurostat più poteri di indagine sullo stato di salute finanziaria degli Stati membri. Uninvestitura con una tempistica impeccabile: dopo il caso Grecia e le turbolenze create dallUngheria con lauto-denuncia di un possibile default, adesso è la Bulgaria il nuovo elemento di inquietudine. «Siamo preoccupati per i dati delle sue statistiche economiche», ha ammesso al termine della riunione dei ministri finanziari il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, annunciando una imminente missione a Sofia per indagare sulla situazione. Così, agli ispettori di Eurostat potrebbe toccare il compito di scendere subito in campo per testare i nuovi poteri di audit sui libri contabili bulgari.
La nuova spia accesa sulla console di comando dellEuropa rende ancora più delicata la situazione e non contribuisce a calmare i mercati. Ieri le Borse hanno chiuso ancora in calo, anche se i ribassi sono stati inferiori all1% (-0,47% Milano), e lo spread Btp-Bund ha toccato i 180 punti base. Fabio Panetta, economista di Bankitalia, ha spiegato che il differenziale è dovuto principalmente al calo del rendimento del Bund per effetto dello spostamento degli investimenti verso gli asset ritenuti meno rischiosi. Dopo il giro di vite da 80 miliardi di euro annunciato dalla Germania, cresce intanto lattesa per conoscere nel dettaglio come si muoverà il neo premier inglese, David Cameron. Le premesse sono per una manovra lacrime e sangue di churchilliana memoria, mentre lUngheria ha già annunciato un piano anti-bancarotta da 1,5 miliardi che prevede, tra laltro, una stretta al settore pubblico (compresi tetti salariali e taglio dei funzionari), una tassa temporanea su banche e istituzioni finanziarie e ununica aliquota Irpef al 16% dal 2011. Non è però ancora chiaro se queste misure riusciranno a contenere il deficit al 3,8% del Pil.
Ancora diviso sulla tassa alle banche, lEcofin ha invece dato ieri il via libera al maxi-piano da 750 miliardi targato Ue-Fmi per venire in soccorso ai Paesi delleuro zona che dovessero trovarsi a rischio default.
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