Uefa, cartellino giallo all’Italia Due mesi per restare in Europa

Ultimatum: «Eleggete il presidente della Federcalcio o siete fuori». Platini boccia gli stadi senza pubblico

da Roma

La doccia fredda per il nostro calcio già in emergenza è arrivata ieri da Nyon: se entro aprile la Figc non avrà un nuovo presidente, l’Italia rischierà l’esclusione dall’Uefa. Il commissario Pancalli, in Svizzera per l’esecutivo del massimo organismo del football europeo, riceve così uno schiaffo dal neo presidente Platini, nonostante le rassicurazioni fornite sulla tempestività e l’efficacia dei provvedimenti antiviolenza assunti dal governo e dal calcio. Il problema è che con l’allungamento della gestione commissariale, annunciata dal presidente del Coni Petrucci all’indomani della tragedia di Catania e che verrà ratificata il prossimo 28 febbraio, mancheranno i tempi tecnici per indire l’assemblea elettiva. A meno che il Coni non torni sui suoi passi, magari con un lento ritorno alla normalità dopo il riavvio dei campionati.
Il monito ha anche il sapore di una mezza bocciatura nella corsa per l’organizzazione di Euro 2012. La decisione dell’Uefa, non a caso, arriverà il prossimo 18 aprile, ed entro quella data l’Italia dovrà fornire tutte le garanzie possibili. E non saranno d’aiuto le difficoltà delle altre concorrenti (Croazia-Ungheria e Polonia-Ucraina). L’Uefa potrebbe così decidere in extremis di trovare un altro candidato (Germania, Francia o Inghilterra). Platini non ha approvato nemmeno la scelta di far giocare molte partite a porte chiuse. «Giusto sospendere i campionati, non togliere gli spettatori dagli stadi», il messaggio del neo presidente Uefa. «Servirà un po’ di tempo per tornare alla normalità», la risposta a distanza di Matarrese, ieri di nuovo riunito, con la neonata commissione di otto membri tra club di A e B, all’Osservatorio del Viminale. E arriverà la prossima settimana la decisione sulle sfide europee delle nostre squadre. Già sicure le porte chiuse per Livorno-Espanyol di coppa Uefa, in programma mercoledì, «congelata» la decisione su Parma-Braga del 22 (il Tardini non è a norma) e per le due gare di Champions di Inter (il 21 febbraio) e Milan (il 7 marzo): più delle porte chiuse l’Uefa preferirebbe un numero drasticamente ridotto di spettatori. Già oggi potremo sapere se San Siro riaprirà per Milan-Livorno. Stamani il prefetto di Milano effettuerà il sopralluogo nell’impianto, dove si è lavorato tutta la notte per sistemare 28 tornelli che potrebbero garantire l’ingresso degli oltre 37mila abbonati rossoneri. «Stanno facendo i salti mortali», dice Matarrese.

Tra l’altro entro il 24 febbraio il numero complessivo dei tornelli installati potrebbe salire a 60. E se per Napoli la situazione è «tragica» e Udine non riaprirà prima di marzo, giovedì l’Osservatorio potrebbe cambiare le situazioni di alcuni impianti. Sempre non succeda nulla nel weekend.

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