Ufficio esami di Stato Il capo si dimette e non viene sostituito

Si è inceppata la macchina che deve organizzare per 50mila studenti le prove per arrivare al diploma. La causa è semplice: il responsabile dell’ufficio esami di Stato, Rosario Coppa, si è dimesso e non è stato sostituito. Al momento del rinnovo degli incarichi di dirigenti il ministero che pure ha distribuito centinaia di incarichi si è dimenticato di Coppa che, deluso, ha chiesto di essere pensionato. Un bel guaio per l’amministrazione scolastica che dovrebbe produrre il massimo sforzo per essere pronta il prossimo 20 giugno a dare il via alle prove. Una fase delicata soprattutto quest’anno, dopo l’ennesima riforma delle maturità col ripristino delle commissioni miste. In pratica, a differenza degli ultimi anni, quando c’era solo da nominare un presidente che doveva sovrintendere a diverse commissioni, quest’anno sarà necessario non solo aumentare il loro numero, ma anche integrare i commissari interni con un pari numero di commissari esterni, cioè docenti in servizio presso altre scuole.
Operazione complessa da realizzare: basti pensare a quando i commissari erano esterni e si arrivava a effettuare nomine fino a prove inoltrate, perché chi era stato scelto in prima battuta rinunciava e doveva essere sostituito. Altra importante incombenza è l’assegnazione alle scuole dei privatisti, ossia alcune migliaia di studenti che affrontavano gli esami senza avere alle spalle un regolare corso di studi. Qui si alimentava il mercato dei diplomi che proprio Rosario Coppa era riuscito a combattere grazie alla sua competenza sulle norme da seguire e al suo rigore.

In questa situazione il ruolo del funzionario oggi dimissionario sarebbe fondamentale: per questo il neodirettore scolastico regionale Anna Maria Dominaci sta cercando di convincere il ministero della Pubblica istruzione a recuperare Coppa. Una richiesta che tende non solo a riconoscere un merito acquisito, ma anche per assicurare ai candidati della prossima maturità delle prove senza rischi di improvvisazioni e favoritismi.

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