Che cosa può concedere alla musica un artista che alla musica ha già dato tutto? Trasferire il proprio amore alle generazioni che vengono. Ribellarsi allappiattimento imperante, aprire il mondo alla musica alta, educare all'ascolto e avvicinare a sé, al proprio gusto del sublime, i giovani interpreti di talento. È ciò che Uto Ughi, genio assoluto del violino, prova a fare da almeno un decennio, fedele al motto dostoiewskiano della «bellezza che salverà il mondo».
Ma non è certo con la distanza, che Ughi persegue il suo impegno. Umile è il suo rapportarsi con un'esperienza che porta i ragazzi nelle chiese più belle e nei maggiori teatri di Roma ad ascoltare i classici interpretati da altri giovani. «La chiave di tutto è la conoscenza - dice Ughi senza enfasi -, ed è giusto dare ai ragazzi la possibilità di sapere». Anno dopo anno, «semina dopo semina», come ama dire lui, il violinista continua a farsi promotore di questa speciale missione. Così come continua ad amareggiarsi quando gli stranieri trasecolano di fronte all'incuria nella quale viene lasciato il patrimonio artistico italiano, oppure perché i giovani talentuosi, dopo anni e anni di sacrifici nei conservatori, restano disoccupati. «Ci vorrebbe un festival dedicato alla musica in tutte le città italiane, solo allora potrebbe verificarsi un risveglio culturale», non demorde Ughi presentando la rassegna da lui ideata, e giunta alla decima edizione (dal 22 settembre all8 ottobre). Con 120 concerti e 150mila spettatori registrati in dieci anni di attività, il festival «Uto Ughi per Roma» si è affermato sempre di più come «strumento di formazione e diffusione musicale per i più giovani, svolgendo quel ruolo didattico che spetterebbe alle istituzioni», ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che per Ughi non ha esitato a lasciare per qualche ora il difficile tavolo di trattative per Alitalia. Ben 12 sono i concerti in programma nelle chiese e nei teatri cittadini (solo il concerto diretto dal maestro Bruno Aprea, alla guida dellOrchestra giovanile, si svolgerà in provincia). Si parte il 22 allAuditorium Conciliazione con Ughi e «I Filarmonici di Roma» impegnati in un programma che spazierà fra le note di Mendelssohn, Haydn, Dvorak, De Falla, Gluck, Sibelius e Ravel. Il 25 nella Basilica di Santa Sabina allAventino con lOrchestra giovanile «Uto Ughi per Roma» ci sarà anche lattore Fabio Volo come voce narrante. La sera dopo, sempre a Santa Sabina, dirigerà Aprea. Il 27 al Teatro Olimpico, il recital del pianista Boris Berezovsky. Il 28 al Conservatorio di Santa Cecilia sarà di scena la violinista Natasha Korsakova e il 29, nella stessa sala, suonerà loboista Augusto Loppi con l'Orchestra giovanile.
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