Ultima carica dei «nonni» congelati

L asse sfoggia una barbetta bianca e non fa nulla per nascondere la sua età, che sembra molto più avanti dei suoi 35 anni. Kjetil André invece ha la faccia di un bambino, ma a tradirlo è la pancia da ragioniere. Lui i 35 li compirà solo a settembre, ma per tutti, da sempre, Lasse Kjus e Kjetil André Aamodt sono «i gemelli norvegesi», gli atleti che assieme hanno cominciato a battere le piste della coppa del mondo nel 1989 e che fra pochi giorni, al Sestriere, andranno a caccia di nuovi record. Assieme hanno vinto la bellezza di 35 medaglie fra Olimpiadi e Mondiali, Aamodt è a quota 19 con otto ori di cui tre olimpici, Lasse «solo» a 16, con cinque ori. Per Kjus questa sarà l’ultima stagione, da tempo va dicendo che è stufo di prendere freddo, che ha voglia di mare e di pace, anche perché i problemi di salute (soffre di asma, vive col raffreddore) non gli danno tregua.

Aamodt invece non ha ancora voglia di lasciare quello che lui definisce «il lavoro più bello che ci sia, con un ufficio fatto di piste e di montagne». Da poco è diventato papà, per assistere al parto ha lasciato Kitzbuehel, e il suo dramma è che la bimba «assomiglia tutta a me». Kjus lo consola: «Crescendo migliorerà, succede sempre così». È successo anche a loro.

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