Milano virtuosa? «Neanche per sogno». Lassessore al Bilancio Bruno Tabacci smentisce quanto ha sempre sostenuto lex sindaco. Letizia Moratti si è battuta lungo il suo mandato perché il governo concedesse ai Comuni con i conti in regola agevolazioni e la possibilità di sforare il patto di stabilità. E secondo Tabacci «è una fortuna che non le abbiano dato retta, la città si sarebbe ritrovata a pagare gli sconti a quei Comuni che sì, sono veramente virtuosi». Un rischio che per lonorevole dellApi esiste tuttora. Inserisce Milano addirittura tra i Comuni con la maglia nera in Lombardia, sostiene tra i 1.500 del territorio «il nostro ente si piazzerà tra il posto mille e il 1.100 della classifica». Milano dunque per Tabacci «non può contare su possibili agevolazioni che sono previste nella manovra del governo per i Comuni virtuosi, che non concorrono agli obiettivi del patto di stabilità ma hanno come unico obbligo quello di avere un saldo finanziario pari a zero. Il governo ha indicato alcuni criteri di virtuosità (come la spesa del personale sin base alla spesa corrente e lautonomia finanziaria) per dividere i Comuni in quattro classi e Milano non è nella prima classe ma fra la terza e la quarta». E solo gli enti che sono nella classe più virtuosa «saranno esentati dal patto di stabilità».
Per recuperare risorse il Comune conta di valorizzare alcuni immobili, «edifici appetibili per il mercato sono stati messi insieme ad altri non interessanti per valutazioni erronee è si bloccato tutto per anni, si può pensare a vendite non in blocco. E ogni giorno scopriamo proprietà dimenticate, come una villa a Recco».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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