MilanoSe non è un ultimatum, poco ci manca. Do ut des, è la parola dordine del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla. «Voglio essere molto chiara. Chiamiamolo rispetto degli accordi già raggiunti venerdì scorso tra Tunisi e i miei colleghi Roberto Maroni e Franco Frattini. Se la Tunisia cesserà di danneggiare il nostro turismo, noi faremo la nostra parte per sostenere il loro, altrimenti... Prima vengono le esigenze del turismo italiano e dei nostri operatori».
Limmagine del nostro Paese come meta turistica esce molto appannata da questa vicenda...
«I continui sbarchi di clandestini tunisini verso lItalia e in particolare verso lisola di Lampedusa hanno già arrecato un serio danno a tutto il settore, specie questanno che avremo 800mila turisti giapponesi in meno. Il problema non riguarda solo Lampedusa ma tutte le mete italiane».
Quanto vale la stagione di Lampedusa?
«Almeno 50 milioni di euro. Ma il mio dicastero ha già messo in moto una serie di misure per non compromettere questo importante settore delleconomia italiana».
Ma prima bisogna interrompere lemorragia di clandestini sulle nostre coste...
«Sono fiduciosa che nei prossimi giorni, se non già da domani, la situazione tornerà velocemente alla normalità. Una volta risolta lemergenza, partiremo con un piano straordinario di sostegno al turismo di Lampedusa e della Sicilia per recuperare la perdita subìta con la cancellazione della prenotazioni di questi giorni e allungare la stagione fino allautunno».
Questo è il do. E il des?
«Come per lItalia, il Nord Africa per le tensioni degli ultimi mesi non esercita al momento una grande attrattiva per i nostri connazionali. Ecco perché è già stato predisposto dai nostri tour operator un piano che vede Egitto e Tunisia promossi in maniera congiunta. Il piano verrà illustrato in occasione della borsa del Mediterraneo prevista a Napoli nei prossimi giorni, a dimostrazione della nostra solidarietà verso Paesi che hanno attraversato una fase difficile e ora hanno bisogno del nostro aiuto. I circa 450mila turisti italiani che ogni anno arrivano in Tunisia portano benefici a tutti i settori della loro economia».
Altrimenti ci arrabbiamo...
«Nel breve periodo misureremo nei fatti il rispetto degli accordi assunti dalla Tunisia e se, malauguratamente, gli interventi non corrispondessero a quanto garantito al nostro governo, anche per quanto riguarda i tempi di attuazione, si arresterà qualunque tipo di promozione della Tunisia da parte nostra».
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